Sisma del 1980, la politica ignora quella lezione sulla prevenzione

Il 38esimo anniversario del devastante terremoto in Campania: si continua ad ipotizzare una legislazione regionale e statale di condoni edilizi in zone sensibili e vincolate. I cittadini non hanno conoscenza delle relazioni annuali sull’uso del suolo e sulle condizioni dell’assetto idrogeologico del territorio

L’anniversario del sisma del 23 novembre 1980, impone delle riflessioni in ordine allo stato della prevenzione dei rischi. Il ben noto sisma del 1980 della Campania oltre ad avere fatto strage di persone, aver distrutto tantissimi piccoli comuni, con le case in pietra, i castelli, ci ha segnato indelebilmente nel nostro profondo.
Il terremoto ci ha lasciato un senso di impotenza ed anche di consapevolezza delle nostre debolezze. Ci ha fatto soffrire, riflettere e tant’altro…ci ha fatto comprendere la solidarietà umana. Non solo rischio sismico: anche idrogeologico, vulcanico, rischio da frane, abbiamo tutto nella nostra Campania.
Purtroppo la politica non sembra interessarsi di programmare una concreta strategia di prevenzione, nonostante i disastri ambientali cui assistiamo tutti i giorni nel nostro Paese. L’attività amministrativa di controllo è del pari inesistente, considerato che si continua a costruire sui torrenti, sul demanio marittimo, in zone vincolate idrogeologicamente, in zone a rischio sismico, idraulico e vulcanico.

 

Si continua ad ipotizzare una legislazione regionale e statale di condoni edilizi in zone sensibili e vincolate.
In Campania, i cittadini non hanno conoscenza delle relazioni annuali sull’uso del suolo e sulle condizioni dell’assetto idrogeologico del territorio, delle iniziative in materia di conservazione e difesa del territorio, del suolo e del sottosuolo e di tutela ed uso delle acque. Non esistono iniziative in materia di pianificazione dei possibili scenari di rischio, idrogeologico (frane, idraulico-alluvionale, costiero), sismico, vulcanico. Il “terremoto del 1980” è ancora presente, considerato che da ultimo il governatore della Campania ha costituito un “comitato per la ricostruzione post sisma”, per la gestione dei fondi. La legge regionale del 12 maggio 2017 sul sistema di protezione civile risulta ancora inattuata.

 

Solo qualche giorno fa con decreto presidenziale, pubblicato in data 12 novembre, è stata approvata la disciplina delle funzioni e delle procedure del Comitato regionale del volontariato della protezione civile.
Ma al di là delle nomine di presidenti ed amministratori, la regione non ha ancora adottato i piani nei quali si individuino le situazioni di emergenza di rilevanza regionale e si determinino le procedure operative coordinate da attivare per farvi fronte. Auspichiamo un cambio di rotta della politica, per la tutela dell’ambiente e per il rispetto della legalità.

Oreste Agosto 

(avvocato amministrativista)

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