Santa Maria Capua Vetere, oro e droga spariti da tribunale: presi cancelliere acerrano e commesso

I due indagati accusati di essersi appropriati di oltre 13 kg di cocaina e lingotti in oro custoditi presso l’ufficio corpi di reato

Le indagini sono partite nel settembre scorso in seguito ad una verifica della tenuta dei corpi di reato custoditi presso l’apposito ufficio del tribunale, da cui sono emerse gravi anomalie in relazione alla consegna di alcuni reperti di valore, tra cui oltre 13kg di cocaina (13,756 chilogrammi), lingotti in oro e altri preziosi, avvenuto nel maggio precedente. All’inizio gli inquirenti hanno scoperto delle difformità nella consegna rispetto al protocollo previsto, ma man mano che indagavano è venuta fuori una realtà più inquietante. Oggi la svolta: due dipendenti del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il commesso di 61 anni Donato Longallo, di Barletta, e il cancelliere di 48 anni Vincenzo Garzone, nativo di Acerra, sono stati arrestati dai carabinieri perché accusati a vario titolo di essersi appropriati di della droga e dei lingotticustoditi presso l’ufficio corpi di reato del Palazzo di giustizia, e di aver falsificato gli atti necessari a simulare la consegna dei beni, tra cui i provvedimenti di un gip. Gli inquirenti ritengono che ben due provvedimenti di archiviazione del Gip Giuseppe Meccariello, da cui era con seguita la consegna dei reperti a due presunti marescialli della Finanza, erano stati falsificati. Lo stesso magistrato, sentito a sommarie informazioni, ha disconosciuto la paternità degli atti. Le conseguenti attività, basate anche su intercettazioni, hanno poi coinvolto i due dipendenti. Ad appropriarsi della droga e degli altri beni sarebbe stato Longallo, che avrebbe falsificato i verbali di consegna e le firme, gli stessi registri di reato, annotando falsamente che il 13 maggio 2015 il ritiro dei reperti fosse stato eseguito da un altro dipendente. Per l’accusa sarebbe stato Garzone a istigare il complice a falsificare gli atti di consegna. Le indagini proseguono per verificare l’eventuale coinvolgimento di esponenti della criminalità organizzata che possano aver acquistato la droga e gli altri preziosi.

(Foto giustiziacampania.it)

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