Attivate le procedure per sbloccare 54 milioni di euro per il proseguimento delle attività di recupero e restauro
I lavoratori edili impegnati nel recupero del Rione Terra a Pozzuoli rischiano i licenziamenti. Eppure sono disponibili 54 milioni di euro provenienti dalle casse comunitarie che potrebbero garantire i livelli occupazionali ed evitare ulteriori tensioni. Purtroppo le risorse sono ferme per colpa dei soliti ostacoli burocratici che si frappongono.
Oggi si è svolta presso il Palazzo di Governo, una riunione, convocata dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, su richiesta delle Organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. All’incontro hanno partecipato il sindaco del Comune di Pozzuoli e i rappresentanti della Regione Campania e del Consorzio Rione Terra, nonché i delegati delle organizzazioni sindacali richiedenti.
Durante la riunione sono state esaminate le motivazioni che hanno costretto il Consorzio Rione Terra ad avviare la procedura di licenziamento collettivo a causa delle incertezze in merito al proseguimento delle attività.
Grazie all’efficace mediazione della Prefettura, il Consorzio Rione Terra ha prorogato la scadenza dei termini della procedura di licenziamento fino al prossimo 20 novembre, in attesa delle iniziative che si è impegnata ad assumere la Regione Campani per sbloccare i fondi e garantire la continuità lavorativa.