Progetto Sirena, protesta dei 4 licenziati fuori al consiglio comunale

I 4 chiedono di conferire con i capigruppo di tutti i partiti e di essere ascoltati da de Magistris

Le forze sindacali ed imprenditoriali, le associazioni civiche, gli ordini degli Architetti e degli Ingegneri, semplici cittadini chiedono al sindaco di Napoli Luigi de Magistris di promuovere un progetto “Sirena bis” per attuare un programma di manutenzione degli immobili pubblici e privati e di reintegrare i 4 dipendenti licenziati dalla società Sirena, azienda partecipata comunale posta in liquidazione nel 2013. I quattro lavoratori licenziati stanno protestando davanti alla sede del consiglio comunale di Napoli. Chiedono di conferire con i capigruppo di tutti i partiti e di essere ascoltati dal primo cittadino. Il progetto ‘Sirena’ ha prodotto risultati positivi in Città, soprattutto nell’area del centro antico. Dal 2002 al 2013 ha finanziato l’apertura di 200 cantieri per lavori nel campo della manutenzione edilizia e del restauro generando quasi 300 milioni di euro di interventi edilizi (65 per cento di contributo privato). Prioritari furono considerati gli interventi ed i lavori per la messa in sicurezza degli edifici, all’adeguamento funzionale ed energetico, al decoro urbano.

 

Circa 150 i tecnici coinvolti, 90 le piccole imprese che eseguirono i lavori. La società mista pubblica-privata ‘Sirena’, inizialmente costituita da Comune di Napoli e Associazione dei Costruttori fu poi allargata a Regione Campania, Camera di Commercio e Unione Industriali. Le difficoltà gestionali emersero quando non arrivarono i finanziamenti promessi, determinando 1,2 milioni di debiti e 1,1 milioni di crediti. E non solo. Per colpa del patto di stabilità furono bloccati anche 500 mila euro per il progetto di riqualificazione dei bassi ai Quartieri Spagnoli. In base all’esperienza professionale acquisita nel centro storico di Napoli, Sirena fu chiamata a collaborare in Cina, in Tunisia e in Cile. La società aveva nel proprio organico appena quattro dipendenti con contratto a tempo indeterminato e due dirigenti con contratto di collaborazione. L’aspetto innovativo del progetto consisteva nel coo-finanziamento pubblico- privato: dove al pubblico era demandato, insieme alla definizione delle regole e al controllo, il compito di individuare le azioni strategiche e le forme d’incentivazione necessarie per rendere attrattivo l’intervento.

Ciro Crescentini

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