Napoli, Terme di Agnano: arrivano i carabinieri Nas, altra tegola sul sindaco de Magistris

Ispezionato l’albergo utilizzato per le inalazioni e insufflazioni in convenzione con il servizio sanitario nazionale. Sarebbe stata riscontrata una quantità enorme di amianto, le inalazioni effettuate utilizzando attrezzature vecchissime con tubazioni incrostate e vetuste mantenute in condizioni igienico sanitario da brividi

Terme di Agnano, la società partecipata di proprietà del comune di Napoli è finita di nuovo nell’occhio del ciclone. Nelle ultime ore nella struttura aziendale flegrea sono arrivati i carabinieri dei Nas e gli ispettori delle Asl. Ispezionato l’albergo, utilizzato per le inalazioni e insufflazioni in convenzioni con il servizio sanitario nazionale. Sarebbe stata riscontrata una quantità enorme di amianto, le inalazioni effettuate utilizzando attrezzature vecchissime con tubazioni incrostate e vetuste mantenute in condizioni igienico sanitario da brividi dove potrebbero annidarsi batteri e la Legionella. Qualche anno fa, la struttura veniva gestita da un ufficio tecnico e da un gruppo di operai manutentori dipendenti dell’azienda comunale. A causa delle scellerate scelte assunte dall’azienda e dall’amministrazione comunale di Palazzo San Giacomo, agli operai manutentori non furono pagati gli stipendi, alcuni di loro si rivolsero agli avvocati e presentarono ricorsi al giudice del lavoro, altri trasferiti in aziende partecipate. Contestualmente, furono legittimate esternalizzazioni, subappalti, consulenze in favore di aziende e soggetti privati per garantire il servizio di manutenzione.

Il sindaco Luigi de Magistris

Operazioni avallate dall’amministrazione comunale di Palazzo San Giacomo, l’amministrazione “arancione”che si erge a “laboratorio politico”. Le Terme di Agnano si sarebbe rivelata un’ azienda priva di controlli ambientali, senza un piano di autocontrollo igienico sanitario, senza responsabile dei rifiuti, senza dichiarazioni uniche dei rifiuti annuali.

Terme di agnano

Fonti aziendali riferiscono che il “Modello Unico di Dichiarazione Ambientale” risalirebbe a più di cinque anni fa, con ambienti insalubri e pericolosi per la salute. Un luogo che dovrebbe curare le persone. Invece, rischia di trasformarsi in una struttura produttrice di malattie molto pericolose. Un’azienda partecipata che poteva rappresentare il fiore all’occhiello per il governo cittadino, sarebbe destinata ad essere svenduta a lobby immobiliari. E non finisce qui. Negli ultimi mesi sarebbero stati legittimati atti vessatori nei confronti dei dipendenti, causando pesanti devastazioni psico-fisiche e costringendo i lavoratori e le lavoratrici a ricorrere ai centri di psicopatologie del lavoro. Lavoratori licenziati dall’attuale amministratore dell’azienda partecipata, Massimo Grillo senza giustificato motivo. Licenziati per avere rifiutato di firmare verbali di conciliazione-patacca che stabilivano demansionamenti e riduzione del 50 per cento dei salari. Violenti atti vessatori che hanno costretto i lavoratori a ricorrere al giudice del lavoro e alla Procura della Repubblica.

il vice sindaco Enrico Panini

Ancora una volta, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi de Magistris predica bene e razzola male, avallando la violazione dei diritti individuali e collettivi, le leggi che tutelano la salute e la sicurezza degli utenti e dei lavoratori. Un sindaco che continua a sostenere di “non avere autorizzato licenziamenti”. Bugie. Demagogia. Significativo il silenzio del vicesindaco e assessore alle partecipate, Enrico Panini, ex segretario nazionale della Cgil, sempre pronto a diffondere “pensieri progressisti” sulla sua pagina di Facebook, puntualmente assente e inetto nell’affrontare i problemi reali delle persone.

Ciro Crescentini

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