Napoli, tensione al centro storico: scontro attivisti-carabinieri al “Mezzocannone occupato”

L’irruzione notturna delle forze dell’ordine dopo la telefonata di un residente per il volume alto. Il bilancio: alcuni contusi e due denunciati

Urla, vetri rotti, contusi e due attivisti denunciati. E’ il bilancio di una notte di tensione in via Mezzocannone, nel centro storico di Napoli. A documentarla un video postato su Youtube. Tutto comincia quando qualcuno chiama i carabinieri per il volume alto che proviene dal centro “Mezzocannone occupato”, gestito dai collettivi studenteschi, dove era in corso una festa. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, gli attivisti hanno prima chiuso loro la porta in faccia e poi hanno fatto partito un lancio di bottiglie, che hanno colpito due militari. Sul posto sono presto giunte varie gazzelle dell’Arma. A quel punto i carabinieri hanno cercato di forzare la porta, e ne è nato uno scontro con gli occupanti. Due persone, di 25 e 24 anni, sono state denunciate per oltraggio a pubblico ufficiale e per essersi rifiutate di fornire le generalità.

Diametralmente opposta la versione degli attivisti. “I fatti – afferma una nota diffusa sulla pagina Fb del centro sociale Insurgencia – come ogni sabato sera la saletta bar di Mezzocannone 12 Occupato era aperta. Il centro storico è sempre pieno di gente e ne approfittiamo per passare un po’ di musica, offrire qualcosa da bere e da mangiare a prezzi popolari e approfittarne per raccontare ai passanti delle prossime iniziative in calendario. All’improvviso si presentano all’ingresso del 12 non meno di quindici volanti dei carabinieri. Uno spiegamento di forze che non sarebbe comprensibile per un blitz in uno dei covi dei boss mafiosi super-ricercati del paese. Figuriamoci, invece, se l’obiettivo è un centro sociale universitario che – di sabato sera – ha la musica “troppo alta”. Immediatamente – prosegue la nota – abbiamo provato a capire cosa stesse succedendo, ribadendo soprattutto che in uno spazio universitario non è possibile fare blitz polizieschi di massa. I nostri “interlocutori” però non avevano grande interesse ad interloquire. Il risultato: una porta sfondata, l’aggressione degli attivisti che stavano gestendo la serata e che hanno provato a difendere lo spazio, il fermo, l’identificazione e denuncia di uno di loro (che stava riprendendo la scena con il cellulare e quindi doveva essere immediatamente bloccato) – portato in caserma e, nel viaggio, minacciato di percosse – e, come colpo di scena finale, la “misteriosa” sparizione dell’incasso delle sottoscrizioni volontarie della serata”.

(Video Maria Cristina Bellinfante/Youtube)

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