Napoli, tafferugli in piazza Bellini: arrestati tre esponenti dei centri sociali. Oggi udienza di convalida

Solidarietà agli arrestati dal presidente della II municipalità, Francesco Chirico

Si terrà oggi nel carcere di Poggioreale, l’ udienza di convalida dell’arresto dei tre militanti dei Centri sociali fermati questa notte in piazza Bellini, nel centro storico di Napoli, nel corso di scontri con le forze dell’ Ordine. I tre, Pietro Spaccaforno, Fabiano Panza e Diego Marmora militanti del centro sociale “Insurgencia” sono assistiti dall’avvocato Annalisa Senese. I tafferugli – secondo la ricostruzione della Questura – sono cominciati quando alcuni esponenti ai Centri sociali hanno rifiutato di farsi identificare, dopo essere stati invitati ad applicare le norme di sicurezza anti-Covid 19. I poliziotti di una volante, che volevano trasferire in Questura per l’ identificazione i tre, sono stati accerchiati ed hanno dovuto chiedere rinforzi. In piazza Bellini, uno dei luoghi della movida, nel Centro antico di Napoli, sono affluite una decina di di auto di Polizia e Carabinieri per riprendere il controllo della situazione. Secondo testimonianze di aderenti ad “Insurgencia” che conta su alcuni assessori nella Giunta del sindaco De Magistris – i fermati avrebbero chiesto spiegazioni alla richiesta dei poliziotti di mostrare i documenti, visto che non stavano trasgredendo la normativa anti-Covid. Di qui sarebbe nato un battibecco, poi degenerato nei tafferugli. Con i tre fermati si sono schierati il presidente della II Municipalità Francesco Chirico, di “Dema”, il movimento del sindaco De Magistris. Le tensioni di questa notte in piazza Bellini hanno avuto come antefatto la manifestazione organizzata Sabato notte in piazza San Domenico Maggiore dal “Centro sociale Insurgencia” e dal collettivo “Mensa Occupata”, che occupa alcuni locali dell’ Università Federico II in via Mezzocannone. Durante la manifestazione – organizzata per commemorare un attivista dei Centri sociali morto suicida nel 2015 – sono stati accesi fumogeni e torce, poi lanciate in piazza. L’iniziativa ha provocato le reazioni dei residenti, che da tempo protestano per i concerti improvvisati, ed il frastuono notturno provocato dalla presenza di giovani in piazza San Domenico Maggiore, anche per la violazione della normativa di sicurezza anti-Covid.

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