Napoli, spara in strada e ferisce moglie e nuovo compagno: uccise già la prima moglie

Le vittime trasportate in ospedale. L’uomo ha inseguito la coppia fino all’ingresso della Circumvesuviana e ha aperto il fuoco. Nel 1991 aveva ammazzato la consorte

Tragedia della gelosia a Napoli. Un uomo ha sparato alla moglie, da cui è in procinto di separarsi, e al suo nuovo compagno, ed è stato poi fermato dalla polizia. Il fatto si è verificato poco prima delle 14 al Centro direzionale, nei pressi del Tribunale. I feriti sono stati trasferiti in ambulanza in ospedale dai sanitari del 118. La donna è stata colpita alla testa mentre il compagno all’emitorace e le sue condizioni sarebbero più gravi dell’altra ferita. I feriti sono R.M., ex del feritore, e A.F., entrambi 40enni. Non sono in pericolo di vita.

L’uomo fermato si chiama Giuseppe Antonucci, ha 54 anni ed è originario di Casalnuovo di Napoli. Secondo la ricostruzione, Antonucci ha inseguito la coppia per un centinaio di metri sparando, fino all’ingresso della stazione della Circumvesuviana. E’ stato contattato telefonicamente da due agenti che lo hanno convinto a costituirsi. I poliziotti Vittorio Porcini, del commissariato Ponticelli, e Marco Salzano, del commissariato Vasto, nel corso di una telefonata hanno convinto l’uomo a consegnarsi alle forze dell’ordine. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, Antonucci, padre di due bambine, dopo avere sparato alla coppia, è fuggito verso la sua vettura, parcheggiata in piazza Cenni, vicino al Tribunale. Nei pressi dell’automobile ha lasciato la pistola e poi si è allontanato a piedi. Durante la fuga è stato contattato dai poliziotti mentre una volante del commissariato Ponticelli si stava recando a Casalnuovo per accertare lo stato di salute delle figlie di Antonucci, che hanno 10 e 12 anni.

 

L’OMICIDIO DELLA PRIMA MOGLIE – Giuseppe Antonucci non è nuovo ad atti di questo tipo. Il 25 gennaio del 1991 infatti accoltellò a morte la prima moglie, Loredana Esposito. Al culmine di una lite nell’abitazione della coppia l’uomo ferì anche il cognato e la suocera. Per quell’omicidio, avvenuto nel Rione Luzzatti, Antonucci venne condannato a venti anni di carcere il 2 febbraio del 1993. Era stato scarcerato nel 2003, al termine di una pena trascorsa tra il carcere e l’ospedale psichiatrico giudiziario. La Corte di Assise escluse la premeditazione e gli riconobbe la seminfermità mentale.

Giuseppe Antonucci ha avuto una figlia con la prima moglie e due dalla seconda compagna.

(Foto Paolo Trapani)

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