Napoli, slot machine col software truccato: arrestati zio e nipote imprenditori

Per un terzo indagato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I tre accusati di diverse frodi informatiche ai danni dello Stato

Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli,hanno consentito di fare luce su una presunta associazione per delinquere finalizzata al compimento di reati di frode informatica ai danni dello Stato, attraverso l’installazione, in 24 slot machine dell’hinterland napoletano, di una scheda di gioco secondaria. L’ipotesi è che ci fosse un software truccato per nascondere giocate (per oltre un milione di euro) alla rete Aams ed evadere imposte per 150.000 euro. Questa mattina i militari della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito ordinanze cautelari emesse dal gip di Napoli nei riguardi di tre imprenditori. Due – Rosario e Arturo Gabriele, zio e nipote, sono stati posti ai domiciliari; il terzo – Vincenzo Labbra – è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo i pm della Procura di Napoli, i destinatari del provvedimento hanno compiuto diverse frodi informatiche ai danni dello Stato, utilizzando per 24 apparecchi da intrattenimento alcuni programmi in grado di saltare la registrazione di gran parte delle giocate. Un meccanismo che ha consentito di non comunicare all’Aams un volume di giocate pari ad oltre un milione di euro.

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