Napoli Servizi rischia il crac, de Magistris non mantiene le promesse: i lavoratori occupano l’azienda

Il collegio dei revisori ha espresso parere negativo, tante le questioni sollevate

L’assemblea dei soci non ha approvato il bilancio 2017 di Napoli Servizi, azienda di proprietà del Comune di Napoli.  Emergono forti perdite economiche. I revisori hanno espresso parere negativo. Tante le questioni sollevate.  Inevitabile lo stato di crisi aziendale. Napoli Servizi rischia di fallire. 1700 posti di lavoro a rischio.  I rappresentanti sindacali aziendali hanno occupato la direzione aziendale. “Il sindaco Luigi de Magistris e l’assessore Enrico Panini ci avevano promesso che la giunta avrebbe approvato comunque il bilancio e rinnovato il contratto di servizio. Promessa non mantenute. Ora basta, ci hanno preso per i fondelli” – dicono i rappresentanti sindacali aziendali. Il Collegio sindacale ha anche  denunciato al Tribunale delle imprese il precedente amministratore unico della società.  Nel capitolo dei conti in rosso a ballare ci sono diversi milioni di euro: 4 milioni 250 mila euro relativi all’esercizio 2011, risorse che la Napoli servizi non ha mai ricevuto dall’Ente, e i 3 milioni 370 mila euro per la stabilizzazione degli Lsu. Somme che il Comune non ha mai previsto e confermato come impegno di spesa, non risultando essere di fatto un debitore della multiservizi. La partecipata non avrebbe dovuto iscrivere a bilancio questi crediti.  Il Collegio sindacale ritiene che le decisioni assunte dall’organo di amministrazione siano state adottate in violazione dello statuto sociale; così come sembrerebbero non corrette le modalità di iscrizione in bilancio delle poste creditorie ed omissive nella tutela giuridica dell’integrità del patrimonio sociale. Infine vengono posti diversi rilievi rispetto ai premi di produttività, che possono essere elargiti dalla società soltanto al cospetto di parametri ben specifici: come gli obiettivi aziendali raggiunti o i risparmi di spesa conseguiti dagli accordi tra la partecipata e le organizzazioni sindacali. E non finisce qui. Nei mesi scorsi sarebbero state autorizzate moltissime promozioni, scatti di qualifica e relativi aumenti salariali per un gruppo consistente di dipendenti. Decisioni aziendali che hanno inciso notevolmente sul bilancio della società. E come diceva Totò: “E’ la somma che fa il totale”

Ciro Crescentini

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