Napoli, in demA volano stracci ma il vascello “arancione” sta affondando

Anche D’Angelo lascia per altri lidi politici

Il vascello di demA, l’associazione-mini partito del sindaco Luigi de Magistris sta affondando. Molti scappano. Altri fanno volare stracci. I più ridicoli si comportano come piccoli capetti di partito invocando provvedimenti disciplinari contro i dissidenti.  I  patetici e ipocriti, invece,  utilizzano la retorica e il vittimismo per difendere un’esperienza politica fallimentare che ha prodotto danni alla Città. E non solo. Il rimpasto, il giro di poltrone ha fatto insorgere le delegate al Mare e alle Pari Opportunità, Daniela Villani e Simona Marino, entrambe fedelissime del club degli arancioni, che hanno accusato il sindaco di tradimento. Nettissima, inequivocabile una dichiarazione della Villani rilasciata a Il Mattino: “Ero affascinata dall’idea dell’amministrazione partecipata, delle sollecitazioni dal basso che possono diventare stimolo per chi gestisce la città, della condivisione di ogni passo per mettere a sistema l’entusiasmo di tutti. Adesso, con grave ritardo, ho capito che non esiste più nulla di quelle promesse. Le scelte sono dettate dall’agenda politica, dalle alleanze in Consiglio Comunale, dagli stessi meccanismi che immaginavamo di contrastare. L’avventura arancione è morta, io ne sono definitivamente fuori”. Ancora più dura Marino: ” A de Magistris non interessano le pari opportunità, la violenza sulle donne e i casi di discriminazione nei confronti del mondo Lgbt. Basta, spero che questa avventura finisca presto, non ne possiamo più di grettezza e meschinità“. Il primo cittadino ha replicato alle affermazioni delle due “eretiche arancioni” diffondendo una nota in serata: “Alcune dichiarazioni che mi lasciano esterrefatto, che addirittura parlano di tradimento, meschinità e disinteresse; niente di più falso; sinceramente forse il tradimento è di chi evidentemente prima pensava di far parte di un progetto e solo perché poi il Sindaco non mantiene più la delega e la assegna ad un’altra persona, si sentono traditi – ha sottolineato il sindaco – A noi interessa portare avanti il lavoro buono che è stato fatto, consolidarlo, implementarlo, migliorarlo; a noi non interessano gli individualismi e le isterie, ci interessa il lavoro di squadra ed i risultati”. Anche le “quarte file” del vascello arancione hanno attaccato duramente Villani e Marino. Il componente della segreteria di demA, Rosario Di Lorenzo(da tempo aspirerebbe ad una poltrona di assessorino in una municipalità) ha invocato addirittura la disciplina di partito contro le dissidenti. “Trovo alquanto stucchevole leggere le dichiarazioni di chi, a vario titolo, ha ricoperto fino a pochi giorni fa ruoli istituzionali per conto dell’amministrazione comunale di Napoli – ha scritto Di Lorenzo su Facebook –  Io credo che chiunque abbia avuto, o avrà in futuro la possibilità di mettersi a servizio della Città, debba sempre tenere a mente che niente è eterno, ma soprattutto che non bisogna mai adagiarsi e sentirsi sicuri e comodi sulla propria poltrona. Rilasciare dichiarazioni nefaste, un minuto dopo essere stati sostituiti, fa venire meno in todo la credibilità delle dichiarazioni che si concedono ai giornali ma soprattutto dei risultati del lavoro che si pensa di aver svolto bene Evidentemente in demA manca molto quella che una volta era la “disciplina di partito”, donne e uomini erano al servizio di questa, oggi invece si punta tutto sulle aspettative personali”. Sulla vicenda è intervenuta su Facebook anche Maria Teresa Dolce, la moglie del sindaco. Un post retorico, ai limiti del vittimismo. “Non è facile tentare di cambiare le cose. Soprattutto non è senza conseguenze, personali e materiali. Ma dobbiamo portare la nave in porto? E allora barra dritta, come sempre” – ha sottolineato Dolce. Nonostante i buoni auspici il vascello sta affondando. Stando ai soliti bene informati anche Sergio D’Angelo, attuale presidente Abc e potente manager di Gesco, il consorzio delle coop rosse, avrebbe preparato i bagagli per approdare su altri lidi politici. Tra l’altro, la situazione economica e finanziaria di Abc è molto critica, esplosiva. Il sindaco de Magistris, insomma, non è più un riferimento politico affidabile. Un fenomeno mediatico sul viale del tramonto.

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