Napoli, famiglie sotto sfratto in locali della Federico II: l’ateneo apre ad una soluzione

La protesta di collettivi studenteschi e attivisti di Magnammece ‘o pesone: “Le autorità accademiche hanno ribadito di non avere alcun progetto di utilizzo su quegli spazi e di essere disponibili a sedersi ad un tavolo con l’amministrazione Comunale e il Demanio in cui accordare la propria disponibilità a rinunciare all’usufrutto dei locali, auspicandone espressamente un utilizzo che tuteli anche il bisogno sociale delle famiglie coinvolte”

Sulle rampe di San Marcellino, da oltre dieci anni, abitano tre famiglie che, in condizione di indigenza economica, occuparono quegli spazi demaniali andati in comodato d’uso gratuito all’università Federico II di Napoli. L‘amministrazione accademica intende sgomberarli senza soluzioni alternative e senza tenere conto non solo delle perduranti difficoltà economiche, ma della presenza di tre minori, di un trapiantato di polmone, un infartuato e una persona sofferente. La vicenda scatena la protesta degli attivisti per il diritto all’abitare di Magnammece ‘o pesone e dei collettivi universitari. Oggi la possibile svolta. “La lotta paga: l’Università apre ad una possibile soluzione per le famiglie a rischio sgombero” fanno sapere gli attivisti.

Questa mattina si è tenuto un sit-in con conferenza stampa a’Università centrale insieme a esponenti delle tre famiglie indigenti.
La protesta alla fine ha trovato l’interlocuzione del Rettorato che in passato non aveva mai ricevuto i diretti interessati.
L’incontro ha visto la partecipazione del pro-rettore Arturo De Vivo, del direttore amministrativo Francesco Bello e anche del presidente della seconda municipalità Francesco Chirico. “Le autorità accademiche – spiega una nota degli attivisti – hanno ribadito di non avere alcun progetto di utilizzo su quegli spazi, sostenendo di non aver forzato loro la procedura di sgombero (che quindi sarebbe proceduta in automatico dopo la denuncia di occupazione al Demanio) e di essere disponibili a sedersi ad un tavolo con l’amministrazione Comunale e il Demanio stesso in cui accordare la propria disponibilità a rinunciare all’usufrutto dei locali, auspicandone espressamente un utilizzo che tuteli anche il bisogno sociale delle famiglie coinvolte”.
“Si apre quindi la possibilità di una richiesta di acquisizione (o di usufrutto) dell’immobile demaniale da parte del Comune di Napoli, per utilizzarlo per i percorsi di albergaggio sociale rivolti alle persone in emergenza abitativa. Il Presidente Chirico ha annunciato l’intenzione di convocare un consiglio straordinario di municipalità per promuovere un Odg che solleciti l’amministrazione in tal senso. Si attende ora che anche l’amministrazione comunale faccia seguire alla disponibilità i fatti”. 

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