Napoli:  Città della Scienza, una bella storia non può finire malamente

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente una nota dei lavoratori dipendenti di Città della Scienza iscritti alla Uiltucs Uil

Come è possibile che una delle realtà più significative del panorama napoletano e di quello europeo in campo scientifico sia entrata in una crisi che sembra sempre più difficile recuperare? Come è possibile che una delle poche, se non l’unica, autentiche e innovative realizzazioni della Bagnoli del futuro si veda così compromessa nelle prospettive? Nel silenzio generale corre il rischio di chiudersi e finire malamente un’altra storia napoletana.

 

2) Di quale realtà stiamo parlando. Un’idea, un progetto, una realizzazione: la Città della Scienza

La Città della Scienza è un piccolo villaggio di 70.000 mq. situato in un’area ex industriale, più precisamente, nel quartiere di Bagnoli della città di Napoli. Tre le sue funzioni principali: un Science Centre (museo scientifico interattivo) con annessi centro congressi e servizi al pubblico; un Centro di Formazione Avanzata e un Business Innovation Center, con il suo Incubatore d’Impresa, l’unico incubatore del Mezzogiorno; il FabLab DREAM — Design and Research in Advanced Manufacturing; Gnam Village, il laboratorio sulla dieta mediterranea e non ultimo che siamo con Casa Cina e il Centro di Trasferimento Tecnologico Italia-Cina il partner tecnico per conto del MIUR nonché hub nazionale delle attività di internazionalizzazione con la Cina.

 

Il progetto viene realizzato a Bagnoli, poiché la Fondazione Idis che l’ha promosso, vuole contribuire ad invertire la tendenza alla decadenza produttiva della città che (dopo la deindustrializzazione che dal 1980 l’ha colpita severamente spazzando via la parte più significativa del suo tessuto industriale e portando all’implosione e alla desertificazione produttiva le due aree produttive della Città, la zona orientale e la zona occidentale) ha provato con il Piano Regolatore della Città del 1994, a mettere in campo un grande progetto di rigenerazione urbana.

 

Nonostante le premesse e le buone intenzioni degli amministratori che l’hanno promosso e gestito, il Piano e le scelte che proponeva non sono state capaci di contribuire ad invertire la crisi, che necessitava di un modello di sviluppo della città capace di investire nell’economia della conoscenza e proiettare la città nel futuro.

 

3) I primi passi

Il 1987 è l’anno della progettazione e realizzazione di Futuro Remoto, una grande manifestazione di divulgazione scientifica, diretta da Vittorio Silvestrini e Vincenzo Lipardi, che inaugurerà una tendenza in Europa e nel mondo, quella dei Festival della Scienza. Qualche anno dopo (1989) ad Edimburgo nasce un secondo festival e poi il fenomeno si espanderà a macchia d’olio nel mondo, in particolare negli Stati Uniti ed ovviamente in Europa.

 

Il successo di Futuro Remoto porta a due importanti decisioni: la prima è creare un Science Centre, un museo di nuova generazione che contenga però al proprio interno, in nuce, le funzioni di parco scientifico e tecnologico; dall’altro dotarsi di uno strumento utile per le sfide a venire, inclusivo ed aperto: una Fondazione.

 

4) La “nuova” Città della Scienza dopo l’incendio doloso del 4 marzo 2013

La Città della Scienza non ha mai avuto vita facile, essendo un progetto avveniristico ed innovativo, che spesso ha anticipato attività e temi di non immediata ricezione; ma soprattutto, la scelta di essere un soggetto autonomo e di difendere la propria autonomia dalla politica è stata pagata amaramente dal management, con difficoltà economico-finanziarie nel corso dei trent’anni di attività che sono sempre state affrontate con determinazione…

 

Quello che succede il 4 marzo del 2013 è però qualcosa di terribile. Quella notte, un incendio doloso distrugge il Science Centre di Città della Scienza, portando la struttura ad un passo dal fallimento definitivo.

 

La straordinaria reazione della città e della comunità scientifica nazionale ed internazionale (dovuta in primis alla grande reputazione conquistata dall’istituzione ma anche dalla sua capacità di parlare a un pubblico ampio), mette in moto un meccanismo di solidarietà che porta alla più importante campagna di crowdfunding italiana. Accanto alla mobilitazione popolare, le Istituzioni pubbliche scendono in campo e il 14 agosto del 2014, viene sottoscritto un Accordo di Programma Quadro, tra il governo nazionale, la Regione Campania e la città di Napoli che decide tempi, modi e finanziamenti per la ricostruzione del Science Centre ed il completamento di Città della Scienza.

 

5) L’APQ “Ricostruzione di Città della Scienza

Per finanziare la ricostruzione del nuovo Science Centre la Regione Campania chiede alla Fondazione, con la delibera di Giunta 120 del 2014, un nuovo Piano Economico-finanziario 2014–2016 per sottoscrivere l’Accordo per la ricostruzione. Il 15 giugno 2014 la Fondazione presenta il Piano che, per quanto riguarda il Contributo istituzionale concesso annualmente dalla Regione Campania, lo quantifica in 3 milioni di euro, di cui 2 milioni annuali stabili e 1 milione annuale fino alla riapertura del Science Centre. Il “terzo milione” viene concesso anche perché nel 2014 la Fondazione assorbe 18 lavoratori provenienti dalla società in house della Regione, Campania Innovazione.

 

Il Piano viene acquisito dalla Regione Campania e sulla base dello stesso si approva la sottoscrizione dell’ APQ “Ricostruzione di Città della Scienza”, che avverrà il 14 agosto del 2014. Nel 2015 la Regione Campania concede i 3.000.000 € concordati.

 

A valle della sottoscrizione dell’APQ, si avvia uno scontro istituzionale tra il Governo nazionale ed il Comune di Napoli, che porta il Governo Renzi a commissariare il progetto Bagnoli attraverso la costituzione di una cabina di regia governativa. Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l’amministrazione comunale, sentendo minacciate le prerogative del Consiglio comunale, contestano la decisione governativa ed avviano un braccio di ferro con il Governo, che bloccherà per anni ogni azione positiva.

 

6) Il cantiere di Corporea viene riportato alla Fondazione

Nel frattempo il 15 agosto del 2015 a fronte della delibera 120/2014 della Giunta Regionale della Campania, il cantiere di Corporea il Museo del Corpo Umano, viene riportato alla Fondazione che il 4 marzo del 2016 inaugura l’edificio e un anno dopo, esattamente il 4 marzo del 2017 apre al pubblico il nuovo Museo.

 

Mentre viene realizzata Corporea, la Fondazione, seguendo gli obblighi assunti con l’APQ del 2014 per ricostruire il nuovo Science Centre, bandisce ed espleta la gara internazionale per la progettazione e invia il progetto alla Regione Campania, così come prevede la legge.

 

Il concorso internazionale è promosso dalla Fondazione Idis insieme alla Fondazione Inarcassa e vede la partecipazione di circa 100 progetti, selezionati in due step, per scegliere alla fine un progetto presentato da tre giovani architetti.

 

7) Contestazione dell’APQ

Ma il diavolo è sempre in agguato e il Commissario designato per Bagnoli dal Governo Renzi, il dr. Salvo Nastasi, contesta l’APQ e per trovare un punto d’incontro tra le posizioni, la Regione Campania decide di congelare la Conferenza di Servizio.

 

La Fondazione avvia, in accordo con la Regione Campania, un’interlocuzione con il Soggetto attuatore del piano Bagnoli che è la società INVITALIA. Ma nel frattempo le istituzioni pubbliche trovano un accordo su Bagnoli e in data 19 luglio 2017, viene sottoscritto un Accordo Interistituzionale per Bagnoli. Una buona notizia che, però, nasconde un dramma per Città della Scienza. Infatti nel documento, per quanto riguarda Città della Scienza, il Comune chiede, come “richiesta non negoziabile”, e ottiene che il museo distrutto non venga ricostruito là dove si trovava ma venga delocalizzato altrove, nell’area ex ILVA.

 

In buona sostanza viene vanificato il lavoro di anni della Fondazione, mentre la certezza o quanto meno i tempi della ricostruzione si allontanano; è bene ricordare che l’area di Bagnoli, che la magistratura ha sequestrato, non è ancora bonificata e la sua proprietà è pubblica. Insomma, le complicazioni burocratiche rendono sempre più incerta la ricostruzione del museo.

 

8) 2015: nuova Giunta regionale; 2016: nuova crisi finanziaria

È tradizione che ad ogni cambio di Giunta regionale la Fondazione Idis vada in crisi, poiché i nuovi amministratori vogliono capire cosa hanno fatto i predecessori e “congelano” gli impegni pregressi.

 

Era capitato, ad esempio, nel 2010 quando la Giunta Caldoro da un lato aveva cancellato la delibera della Giunta Bassolino che concedeva 2.000.000 € per il 2009 e dall’altro non aveva concesso nessun contributo per il 2010, chiedendo alla Fondazione di approntare un nuovo “Piano industriale triennale 2011–2013” che con delibera n. 269/2011 aveva approvato, concedendo, a partire dal 2011 un contributo stabile di 2.000.000 €. Sempre nel 2011 si ricostituisce il CdA della Fondazione composto da 4 persone, il prof. Silvestrini presidente, l’avv. Tuccillo vicepresidente (di nomina regionale) e da due consiglieri il dr. Lipardi e l’avv. Magliulo (di nomina regionale).

 

Succede lo stesso nell’annualità 2016 quando la Giunta De Luca, vincendo le elezioni del 2015, subentra alla Giunta Caldoro. Questa volta il contributo è ormai iscritto nel bilancio pluriennale della Regione Campania. Il problema è che, nello stabilizzare il contributo per la Fondazione, si prevede di iscrivere un contributo ordinario di 2 milioni € (stanziato nel bilancio pluriennale) e uno straordinario di 1.000.000 € (da stanziare annualmente e comunque fino all’apertura del nuovo Science Centre).

 

Nel 2016 la posta ordinaria di 2.000.000 €, viene assegnata, ma non viene integrato il contributo straordinario annuale di 1.000.000 €, per cui si crea una discrepanza tra l’approvazione del budget da parte della Regione Campania (che avviene con lettera firmata dal Presidente De Luca) e il mancato atto giuridico di concessione del terzo milione.

 

9) 2016–2017: problemi e successi

Eppure il 2016 era stato il primo anno in cui la Fondazione aveva operato in modo sostanzialmente ordinario, poiché era scaduta la Cassa Integrazione in Deroga concessa nel 2013 dalla Regione Campania a seguito dell’incendio ed erano rientrati a lavorare i 18 lavoratori ex Campania Innovazione, a fronte degli accordi con la Regione Campania.

 

L’anno 2016 è comunque un anno difficile, poiché anche il MIUR (l’altro soggetto pubblico che ai sensi della legge 6/2000 concede un contributo annuale alla gestione) taglia di ben 500.000 € il suo contributo annuale.

 

Date queste premesse il bilancio del 2016, approvato dal CdA in data 3 agosto 2017, chiude con un disavanzo di 2.200.000€ di cui 1.200.000€ come sopravvenienza passiva.

 

Accanto alle difficoltà economico-finanziarie, l’anno 2016 si apre con una grande novità: viene presentato alla città, proprio il 4 marzo, anniversario dell’incendio doloso, l’edificio che ospiterà Corporea. Un evento che si trasforma in una grande festa popolare che coinvolge migliaia di amici di Città della Scienza: cittadini, istituzioni, autorità, mondo della scienza e della cultura e che aveva visto la presenza tra gli altri del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio; del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca; del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris ecc.

 

10) Il nuovo Cda

Il 29 novembre del 2016, inoltre, l’Assemblea dei Soci della Fondazione, su proposta del suo presidente e fondatore prof. Vittorio Silvestrini, nomina il nuovo CdA della Fondazione Idis-Città della Scienza: il prof. Giannola ordinario di economia bancaria all’Università di Napoli; la prof.ssa Amaturo, preside della facoltà di Sociologia all’Università di Napoli Federico II; il prof. Russo, già ordinario di Ingegneria; il dr. Guerra, ex Assessore alla Cultura della città di Salerno, proposto dal presidente della Regione Campania e lo stesso Silvestrini, riconfermato presidente della Fondazione. Come Segretario Generale viene nominato il dr. Lipardi.

 

Il nuovo CdA eredita una situazione complessa poiché la Città della Scienza vede irrisolta la questione del contributo pubblico con la Regione Campania sia per il 2016 che per il 2017. Il Piano economico-finanziario alla base della ricostruzione e del lavoro della Fondazione prevede infatti che la Regione Campania contribuisca con 3.000.000 € annui.

 

11) Azioni messe in campo dal CdA

Il nuovo CdA, oltre a preparare l’inaugurazione di Corporea, dedica particolare attenzione al tema del contributo istituzionale e più in generale del controllo di gestione.

 

In particolare si avvia un nuovo ciclo di contatti con la Regione Campania e il MIUR per risolvere la questione del contributo istituzionale. Il primo risultato lo si ottiene dal MIUR con la decisione della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli di finanziare un importante progetto dedicato alla celebrazione dell’anno leonardiano per circa 3.000.000€, proposto dai tre Musei della rete nazionale: la Città della Scienza che è capofila, il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano e il Museo Galileo di Firenze.

 

Sul fronte Regione Campania, a marzo viene istituito un Tavolo Istituzionale dalla Regione Campania per dirimere la vicenda del terzo milione.

 

12) Un nuovo Accordo tra Invitalia e la Fondazione Idis

Per agevolare la ricostruzione del Science Centre, viene anche sottoscritto un nuovo Accordo tra Invitalia e la Fondazione Idis, che prevede un ulteriore arretramento del Science Centre, lasciandolo nelle aree già previste con l’APQ del 14 agosto 2014 e permettendo quindi di continuare le procedure per la sua realizzazione.

 

13) Prosegue il rilancio delle attività

Il primo semestre del 2017 è comunque costellato da una serie di significativi successi, tra cui:

 

il lancio della DREAM Accademy — Design and Research in Advanced Manifacturing, la scuola internazionale sulla manifattura 4.0;

l’inaugurazione di Corporea e la massiccia presenza di visitatori;

la prima edizione, svoltasi a Teheran, del Forum Italia Iran sull’innovazione organizzata per conto del Governo;

la preparazione della scuola estiva internazionale EMME, che si terrà poi a settembre;

il grande successo della terza edizione di Futuro Remoto in piazza del Plebiscito a Napoli.

14) Fine aprile 2017

A fine aprile il prof. Silvestrini avvia, d’accordo col CdA, un confronto diretto con la direzione ricerca scientifica della Regione per risolvere la questione del terzo milione.

 

Nella ricostruzione di questa storia non può essere tralasciato un tema: quello della futura governance di Città della Scienza che per Silvestrini si fa sempre più pressante. Ci si muove tra la Fondazione privata non-profit (modello che era stato da esempio per altri musei già pubblici, come quello della Scienza e della Tecnologia di Milano) e società a controllo pubblico (strada già intrapresa e fallita tra il 2005 e il 2007 durante il governo di Bassolino).

 

15) L’evento che fa saltare l’equilibrio: l’Accordo Interistituzionale per Bagnoli

Insieme alle difficoltà finanziarie derivanti anche dalle decisioni della Regione su entità e tempi del contributo annuale, piomba su Città della Scienza la novità dell’Accordo interistituzionale che fa implodere la Fondazione: il 19 luglio 2017 viene sottoscritto un nuovo “Accordo Interistituzionale per Bagnoli” tra il Governo, il Comune di Napoli e la Regione Campania, che gela la Città della Scienza.

 

Come già anticipato, nell’accordo, infatti, “Su richiesta non negoziabile del Comune di Napoli, è stata sviluppata una proposta che prevede di acquisire al lungomare tutte le aree di sedime dei volume incendiati lasciando lungo il percorso fronte mare solo i ruderi dell’antica vetreria. In alternativa all’accordo raggiunto tra Invitalia e Città della Scienza, è stato quindi disposto di costruire il nuovo Science Centre alle spalle dei volumi esistenti, in area ex Italsider (con la condizione che avvenga il relativo scambio di proprietà delle aree e con la valorizzazione delle aree a mare a cura della stessa Invitalia”.

 

In sintesi l’Amministrazione comunale ferma la ricostruzione del Science Centre e la rinvia ad un futuro imprecisato in aree non di proprietà della Fondazione e soprattutto sequestrate dalla magistratura. Le altre istituzioni che avevano sottoscritto l’APQ del 2014, cambiano posizione e sottoscrivono il documento.

 

Questo nuovo schiaffo per una istituzione e un corpo di lavoratori che avevano già vissuto l’incubo del 4 marzo 2013, genera incertezza e paura nella maggioranza dei lavoratori e a quel punto la proposta della stabilizzazione in un ente controllato dalla Regione Campania appare come la soluzione di tutti i problemi che avevano, per anni, tribolato la vita della struttura.

 

16) La mancanza di unità del CdA

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione è composto da persone che gratuitamente e per spirito di servizio hanno deciso di dare una mano a realizzare nella trincea di Bagnoli un grande centro scientifico e culturale.

 

La situazione resta difficile ma il Piano Economico-finanziario redatto con il supporto della Deloitte regge e si annuncia un autunno di risultati importanti. A preoccupare il CdA è la mancata concessione per il secondo anno consecutivo (dopo il 2016 anche il 2017) del terzo milione da parte della Regione Campania, elemento importante nella strategia economico-finanziaria della Fondazione. Solo nel 2018 la Regione Campania prende atto dell’importanza strategica di riportare il contributo concesso alla Fondazione a 3.000.000 € e, nel bilancio pluriennale della Regione, per il triennio 2018–2020, si prevede infatti la cifra di 3.000.000 €.

 

Il mese di luglio 2017 è stato un mese piuttosto caldo poiché non si riesce a trovare una soluzione alla vicenda della reintegrazione del terzo milione da parte della Regione Campania, che anzi con lettera del Direttore generale alla ricerca scientifica del 30 giugno ha chiesto che il budget 2017 della Fondazione venga rivisto portando il contributo della Regione Campania dai 3.000.000€ previsti dal CdA ai 2.000.00o € già stanziati dal bilancio regionale. Inoltre si è in attesa della sottoscrizione dell’Accordo Interistituzionale per Bagnoli che può sbloccare la ricostruzione del Science Centre oppure, si teme, bloccarla.

 

17) Una data d’inizio drammatica: il 20 luglio 2017

Il 19 luglio nel mentre è convocato il CdA per discutere la proposta elaborata dagli uffici in merito al budget 2017 arriva la notizia della sottoscrizione dell’Accordo Interistituzionale per Bagnoli. Come si diceva è una doccia gelata perché blocca e rinvia “a data da destinarsi” la ricostruzione del Science Centre e quindi mette in crisi tutta la strategia economico-finanziaria della Fondazione che si era preparata ad aprire nel 2020 il nuovo museo.

 

Il CdA convoca in quella sede per il 20 luglio una Conferenza Stampa per esprimere la protesta della Fondazione. Visione divergenti su come affrontare la situazione portano alla rottura.

 

La divisione nel CdA, sembra una tempesta in un bicchiere d’acqua, una discussione accesa a porte chiuse tra gente che lavora insieme ed è abituata a confronti aspri, ed invece non è così.

 

Il giorno dopo il prof. Silvestrini trascrive un verbale che dà Lipardi come dimissionario da Segretario Generale, e nei giorni successivi, si autonomina Segretario Generale.

 

Nel contempo il Presidente Silvestrini prosegue la trattativa con la Regione Campania per la risoluzione dei problemi economici-finanziari, e annuncia che la Regione Campania ha chiesto in cambio una nuova modifica dello Statuto.

 

18) Il “nuovo” Statuto

Il 18 Ottobre viene convocata un’Assemblea dei Soci e viene presentato un nuovo statuto della Fondazione (a pochi mesi dall’entrata in vigore dell’ultimo Statuto approvato dalla Regione Campania il 25 luglio del 2017).

 

La Regione Campania boccia la proposta di nuovo Statuto non presentandosi all’Assemblea dei Soci. Sempre il 18 ottobre, la RSA Filcams Cgil, ,si presenta nella sala dove si tiene l’Assemblea dei Soci e, all’uscita della riunione, un gruppo di sindacalisti aggredisce un dei soci e ne danneggia l’automobile.

 

19) O la va o la spacca:

A questo punto scatta, come subordinata, l’operazione “Commissariamento”.

 

Da settembre l’attività della Fondazione sostanzialmente si blocca e si attende che la Regione approvi il nuovo Statuto .

 

Il 23 ottobre la RSA Filcams emette un comunicato nel quale chiede alla Regione Campania un incontro per capire la volontà della stessa e chiede nel contempo “che si azzerino tutti gli organi di governance della Fondazione, responsabili dell’attuale situazione, per consentire la ripartenza e la sopravvivenza di un esperienza così importante”.

 

Nel frattempo viene occupata Città della Scienza e fatta saltare la “3 giorni per la Scuola”, lasciando espositori e visitatori fuori i cancelli; saltano eventi che si dovevano tenere in autunno, tra cui “PNI Cube, il premio nazionale sull’innovazione”. Tutti coloro che continuano a lavorare, impegnati su attività che sarebbe tragico far fallire, come il Forum Italia-Cina di novembre o la produzione di una importante mostra per il Ministero degli Esteri e il CNR, sono considerati traditori.

 

Il blocco porta alla perdita di commesse, impedisce la presentazione di progetti a finanziamento e l’immagine di Città della Scienza è gravemente danneggiata.

 

Il 29 ottobre segue un altro comunicato della RSA FILCAMS CGIL che recita: “anche domani continuerà l’occupazione della struttura da parte dei lavoratori per ottenere una risposta chiara della Regione Campania sulle sorti di Città della Scienza. La discussione concreta sulle misure necessarie per la salvaguardia dei livelli occupazionali e le tutele dei lavoratori. Condizione indispensabile per la soluzione della nostra vicenda è l’azzeramento dell’attuale management della Fondazione a partire dal CdA”.

 

Il 16 novembre, mentre è in Cina come capocommessa della China-Italy Science Technology & Innovation Week, viene licenziato il dr. Lipardi che dopo essere stato estremesso dalla funzione di Segretario Generale, era direttore del Dipartimento Comunicazione e del Dipartimento Marketing strategico; la motivazione è quella di condotta antisindacale.

 

20) La Fondazione Idis-Città della Scienza, la sua natura giuridica e il commissariamento

Ma cos’è la Fondazione Idis-Città della Scienza sul piano giuridico? Si tratta di un soggetto che ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica con DPRGC n° 6438 del 11 giugno del 1993 ed è iscritta al numero 52 nel registro delle persone giuridiche private con decreto del presidente della Giunta regionale n° 619 del 22 settembre 1993. Per questo motivo la Fondazione è vigilata e controllata dalla Regione Campania ai sensi dell’art.25 del Codice Civile e ai sensi dell’art.10 del regolamento regionale concernente la materia delle persone giuridiche private.

 

Incerti sulla risposta della Regione Campania alla forzatura sul “nuovo” Statuto, già il 3 ottobre del 2017 il Responsabile dell’ufficio legale invia un esposto alla Regione Campania, chiedendo il Commissariamento della Fondazione ai sensi, appunto, dell’art.25 del Codice Civile.

 

Segue a ruota, a valle dell’Assemblea dei Soci con oggetto il cambio di Statuto e disertata dalla Regione , la richiesta di Commissariamento della Fondazione da parte del suo Presidente.

 

Nel frattempo il Consiglio di Amministrazione chiede di ripristinare la legalità nella gestione della Fondazione e chiede ai sensi dello Statuto vigente la convocazione del Consiglio, senza ottenere risposte.

 

A quel punto è lo stesso Collegio Sindacale che, in virtù dei poteri demandati dallo Statuto e dal Codice Civile, convoca a fine ottobre un’Assemblea dei Soci avente ad oggetto la violazione dell’art.10 dello Statuto da parte del Presidente. L’Assemblea non si può tenere per l’opposizione di quei lavoratori che hanno occupato la struttura che impediscono l’ingresso dei Soci.

 

21) Siamo arrivati all’autunno

Il 14 novembre Silvestrini intanto convoca l’Assemblea dei Soci per ratificare il bilancio 2016, approvato il 3 agosto 2017, che recepisce le richieste di correzione avanzate dalla Regione Campania durante l’Assemblea dei Soci del 27 luglio 2017. Il Bilancio chiude con una perdita di 2.200.000 € di cui 1.200.000€ come sopravvenienza passiva, un dato drammatico ma che sembra non bastare ai fautori della “soluzione pubblica”.

 

La Filcams mobilita i lavoratori e non lascia tenere l’Assemblea.

 

La Regione Campania provando a sbloccare l’impasse in cui si trova la Fondazione il 7 novembre con prot. 731476 scrive al Presidente e diffida la Fondazione, chiedendo di ripristinare il regolare funzionamento della gestione.

 

La risposta contesta i contenuti della lettera della Regione Campania.

 

A quel punto la Regione Campania, con delibera n° 735 del 27/11/2017 dispone “ai sensi dell’art. 25 c.c., la nomina di un commissario in sostituzione del Presidente e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione IDIS-Città della Scienza, in considerazione della ingovernabilità che arreca gravi pregiudizi alla regolare attuazione delle disposizioni contenute nell’atto di fondazione e delle criticità nella condizione economico/finanziaria dell’ente ed al fine di assicurare la reggenza temporanea dell’amministrazione dell’ente, nonché l’adozione degli atti necessari alla approvazione del Bilancio, alla ricostituzione degli organi di gestione e per il ripristino delle attività ordinarie della fondazione”.

 

La delibera stabilisce “che la gestione commissariale dura sino alla ricostituzione degli Organi di amministrazione della Fondazione e, comunque, per un periodo non superiore a sei mesi a decorrere dalla notifica del decreto di cui al punto 2 all’interessato”.

 

Per dare un quadro chiaro di cosa succede in questi mesi è utile rileggere le diverse sentenze, emesse dai vari Tribunali, per ricostruire il quadro degli esiti di tutti i procedimenti avviati in questi mesi, per fare la dovuta chiarezza sui pronunciamenti di merito dei diversi giudici che hanno esaminato le varie questioni che sono state poste alla loro attenzione, allo scopo di avere un quadro di sintesi del giudicato ad oggi.

 

22) Il commissariamento, dove e quando i primi passi?

Facciamo un passo indietro e torniamo al 4 luglio 2017, quando l’allora Direttore generale della Ricerca scientifica della Regione Campania, convoca una riunione in Regione a cui partecipano per la Fondazione il suo Presidente, un rappresentante del CDA, il presidente del Collegio Sindacale e la responsabile dell’amministrazione e del personale della Fondazione. Una riunione convocata su richiesta del Prof. Silvestrini e che dovrebbe concludere l’iter per la concessione del terzo milione.

 

In tale sede l’allora Direttore generale della Ricerca scientifica della Regione Campania lancia l’ipotesi del Commissariamento della Fondazione, che sarebbe potuto essere affidato allo stesso Silvestrini coadiuvato da una struttura di supporto, chiarendo che questa configurazione avrebbe aiutato la Regione a concedere il contributo straordinario con l’assestamento di bilancio del luglio 2017 e a riportare per il 2018 il contributo istituzionale e 3.000.000€. Il tutto, attraverso un cambio di Statuto che avrebbe portato la Regione Campania ad avere un ruolo centrale nell’assetto della struttura.

 

La riunione si chiude in modo interlocutorio, ma ormai la proposta è sul tavolo.

 

23) Gli ultimi mesi

Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nomina come Commissario l’Avvocato dello Stato Giuseppe Albano.

 

Il 21 dicembre 2017 viene convocata l’Assemblea dei Soci della Fondazione e in tale sede il Commissario Albano, oltre a chiedere la nomina di un nuovo Segretario generale, nella persona del dr. Giuseppe Russo, già dirigente della Regione Campania, informa l’Assemblea che “Avendo riscontrato una situazione più grave di quella rappresentatami, ho chiesto, sin da subito uno sforzo economico — finanziario alla Regione Campania. Per il 2018, è assicurato un contributo ordinario di 3.000.000€. Presto sapremo se, ed in che misura, ci sarà assicurato anche un contributo straordinario, allo stato indispensabile per superare le criticità finanziarie accumulate … Il mio obiettivo è riuscire, tra l’altro, a pagare nel primo quadrimestre 2018 anche tutti gli emolumenti arretrati spettanti al personale”.

 

24) Arrivano le cattive notizie

Nella realtà dei fatti il bilancio regionale 2018 stanzia 1.830.000 €.

 

Il Commissariamento porta la Città della Scienza in una situazione di sostanziale immobilismo e solo grazie al pubblico di Corporea la struttura, nella primavera 2018, esce dal suo torpore.

 

L’attività su cui si concentra la struttura Commissariale è la redazione di un nuovo bilancio 2016, mettendo da parte il Bilancio presentato e approvato il 3 agosto del 2017 dal CdA della Fondazione ed inviato all’approvazione dell’Assemblea dei Soci.

 

Tra novembre 2017 e settembre 2018 sono poche, rare le iniziative realizzate. Intanto, gli stipendi non corrisposti arrivano a sette e per alcuni ad undici.

 

25) Ultimo atto: il bilancio 2016

Il 31 luglio 2018 l’Assemblea dei Soci della Fondazione viene chiamata ad approvare il nuovo progetto di bilancio 2016 proposto dal Commissario Albano e dal Segretario generale Russo che porta la perdita dai 2.200.000 € del “Bilancio Silvestrini” ai 6.600.000 € del “Bilancio Albano”.

 

Va evidenziato che il nuovo bilancio presentato dal Commissario mette in difficoltà il Collegio che nella sua Nota al (nuovo) bilancio chiarisce che “il bilancio presentato dal Commissario non sembra garantire la continuità aziendale”, scrive infatti “…“ in riferimento al principio del going concern (continuità aziendale) benché la perdita rilevata nel presente progetto di bilancio trovi ampia copertura nelle riserve straordinarie, non si riscontrano elementi sufficienti ad una rappresentazione veritiera e corretta del progetto di bilancio in virtù del principio di Correttezza”.

 

Ma per capire meglio cosa è stato modificato dal Commissario rispetto al “Bilancio  Silvestrini”, viene chiesta da alcuni soci ad un dottore commercialista di chiara fama una Nota di Commento dei due bilanci.

 

In sintesi le differenze tra i due bilanci sono essenzialmente tre E NON RIGUARDANO LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’ DELL’ENTE BENSÌ LA SCELTA DI TRATTARE DIVERSAMENTE DA QUANTO FATTO NEL PRECEDENTE BILANCIO:

 

  1. a) l’IVA sul progetto Corporea;

 

  1. b) la capitalizzazione del lavoro svolto per il progetto di ricostruzione del Science Centre;

 

  1. c) la patrimonializzazione di Corporea.

 

L’Assemblea dei Soci sempre più indebolita dalle diverse defezioni vuole capire, ma la presenza dell’Assessore regionale alla Ricerca Scientifica dr. Antonio Marchiello e la sua dichiarazione di voto favorevole al bilancio commissariale chiude la partita, con la promessa del terzo milione e la concessione del famoso contributo straordinario (quantificato in 3.600.000 €).

 

A quel punto il bilancio viene approvato con 3 voti contrari e 3 astenuti e 12 favorevoli, tra cui, determinante la Regione Campania.

 

Il giorno dopo arriva la doccia gelata, poiché il Consiglio Regionale approva la variazione di bilancio con la novità di ripristinare il contributo ordinario che viene riportato a 3.000.000 € ma chiarendo che verrà concesso solo dopo l’approvazione di un piano pluriennale di razionalizzazione dell’azienda, mentre per quanto riguarda il contributo straordinario non c’è nessuna traccia.

 

26) Le conclusioni

La struttura è ormai in uno stato di grave crisi.

 

È necessario che tutti gli attori coinvolti in questa fase mai così critica di Città della Scienza facciano chiarezza sulle azioni che si intendono mettere in campo per uscire dalla crisi e soprattutto diano seguito con azioni concrete.

 

In primis la Regione Campania, che ha commissariato la Fondazione ai sensi dell’art. 25 del CC e dalla quale si aspettano risposte chiare su quale vuole essere ruolo, funzione e impegno concreto che questa amministrazione vuole mettere nella guida e gestione di Città della Scienza.

 

Si ritiene ormai necessario che il Commissario, in questi mesi che portano al 5 dicembre 2018, data della fine del Commissariamento, presenti ai lavoratori e ai soci:

 

1) Una proposta di nuovo statuto che oltre a prendere atto della richiesta della Regione Campania di esprimere il presidente della Fondazione, richiesta a nostro avviso giusta, proponga una nuova governance, chiarendo anche chi sono i nuovi soci di capitale che dovranno ricapitalizzare la Fondazione;

 

2) il nuovo Piano Industriale che documenti come si intende far tornare sul mercato la struttura dopo un anno di effettivo stallo in quanto ad attivazione di nuove attività e acquisizioni. È assolutamente indispensabile rappresentare ai lavoratori la verità sulla sostenibilità economica dell’azienda, soprattutto dopo l’approvazione del bilancio 2016 e capire come, in tale piano, si risponde alla richiesta della Regione Campania di ristrutturazione dell’azienda. In questa ottica è anche importante sapere quale sia il pool di banche che contribuirà a far sì che la Fondazione Idis possa proseguire nella lavorazione delle attività in corso, nel pagamento dei fornitori, nella presentazione di nuovi progetti, ecc.

 

3) Non ultimo, il piano di pagamenti degli stipendi, tra arretrati e ancora da venire, che si concluda a dicembre 2018, data di conclusione dl commissariamento.

 

 

a cura dei lavoratori della UILTUCS di Città della Scienza

 

 

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest