Napoli, Cinque Stelle a de Magistris: “Rassegnati niente patti, vai via hai fallito”

Il primo cittadino reagisce in modo sprezzante

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris si augurava la crisi di governo, la scissione del Movimento 5 Stelle e il passaggio nelle file di DeMa di un numero considerevole di pentastellati. A giorni alternati proponevi patti elettorali per le elezioni regionali lanciando messaggi  ai riferimenti di una minoranza del Movimento(Roberto Fico, Paola Nugnes). Speranze, strategie che sono andate in fumo. La maggioranza dei pentastellati hanno respinto definitivamente le offerte dell’ex Pm con una marcata iniziativa politica e istituzionale assunta da 58 senatori del M5s:  la richiesta presentata al Ministro Matteo Salvini di commissariare il Comune di Napoli. Un messaggio politico semplice, eloquente: “Non vogliamo fare patti elettorali con de Magistris, anzi, vogliamo che vada via presto perchè ha provocato troppo danni”.  Il senatore napoletano Vincenzo Presutto e altri 57 senatori hanno chiesto di adottare misure adeguate per assicurare il normale funzionamento del Comune e una corretta gestione economica, finanziaria e patrimoniale a fronte della forte inadeguatezza e incapacità gestionale che oggi lo caratterizza “L’incapacità gestionale dimostrata in questi anni dal sindaco Luigi De Magistris ha portato la città di Napoli a una forte riduzione delle risorse finanziarie necessarie per garantire la corretta manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture del territorio. Malgrado lo stato di predissesto, la gestione finanziaria continua a essere del tutto fallimentare, con l’incapacità dell’amministrazione di riscuotere i crediti mentre spende con interventi di “somma urgenza”, che comportano costi di realizzazione maggiormente elevati” – scrivono gli esponenti pentastellati – Chiediamo l’intervento della Prefettura e della Corte dei Conti per assicurare il normale funzionamento del Comune e, in particolare, una corretta gestione economica, finanziaria e patrimoniale a fronte della forte inadeguatezza e incapacità gestionale che oggi lo caratterizza. La sua disastrosa gestione, per quanto fallimentare, fa sollevare dubbi sulla veridicità dei documenti di bilancio da esso dedotti, posto che gli stessi revisori dei conti del Comune, in occasione dell’ultimo rendiconto di gestione, nel loro parere di accompagnamento, hanno messo in dubbio l’attendibilità e la reale capacità informativa dello stato patrimoniale e del conto economico dell’ente”. I senatori si soffermano anche sulle aziende partecipate. “La gestione delle società partecipate da parte del Comune si è rivelata del tutto fallimentare, tant’è che sia l’azienda del trasporto pubblico locale, sia il centro agro-alimentare per la gestione del mercato all’ingrosso, entrambe partecipate dal Comune, sono in concordato preventivo e anche la Mostra d’Oltremare versa in una situazione finanziaria fortemente precaria”-aggiungono i senatori del Movimento 5 Stelle. Perplessità e dubbi anche per la gestione delle Terme di Agnano dove parcheggi, piscine e altre attività essenziali sono state affidate a imprese private senza garantire il rilancio e la valorizzazione della struttura.

Il sindaco ha reagito in modo sprezzante. “A parte l’ignoranza – ha detto il sindaco in riferimento ai Cinquestelle – perché dovrebbero sapere che i Comuni non si possono commissariare. Faranno apparire Salvini come un democratico perché dovrà dire mi volete scavalcare a destra. Credo stiano veramente alla frutta, e forse il 16% per loro è un risultato ancora molto alto. Ma per me tutto questo è un orgoglio”. Il primo cittadino nel perdere le staffe non ha tenuto conto che a Napoli il Movimento 5 Stelle è il primo partito, raccogliendo oltre il 42 per cento di voti. Anche il vice sindaco Enrico Panini ha voluto commentare l’iniziativa dei senatori pentastellati:  “Il Comune di Napoli, nonostante un’eredità fallimentare delle precedenti giunte, tagli dei trasferimenti per oltre 800 milioni e il cambio radicale delle norme contabili, è in netta ripresa ed è uscito dalla condizione di “ente in deficit strutturale”-ha affermato Panini

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