Sigilli all’Argo di via Poerio: il 53enne accusato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione

NAPOLI – Secondo le indagini del pool colpe professionali e pubblica incolumità della Procura di Napoli, coordinato dall’aggiunto Luigi Frunzio,  quel cinema era un’alcova dove si prostituivano trans, gay e perfino minori italiani e stranieri. E oggi a Napoli è scattato il blitz che ha messo i sigilli all’Argo di via Poerio, nella zona della Ferrovia. Gli Agenti della U.O. Tutela Emergenze Sociali e Minori della Polizia municipale hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e del decreto di sequestro preventivo a carico del gestore L.A. di 53 anni, accusato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
L’indagine, durata circa un anno, ha consentito agli investigatori di raccogliere indizi su una presunta e continuativa attività di protezione del gestore nei confronti di molteplici soggetti che si prostituiscono e consumano rapporti sessuali con i clienti all’interno della sala cinematografica.
Durante l’esecuzione del provvedimento gli agenti hanno sorpreso trans e uomini che sarebbero stati intenti a prostituirsi sotto la “protezione” ed il favore del gestore del cinema a luci rosse e di altre due impiegate con il ruolo di cassiere,  R.A. di anni 51 e G.A. di anni 41, anch esse arrestate e finite ai domiciliari.
All’interno della cassa della biglietteria del cinema è stato rinvenuto un grosso quantitativo di preservativi destinati alla vendita e di Dvd contraffatti che sono stati sottoposti a sequestro penale come anche gli introiti della attività trovati in loco.
Il locale,  costituito da tre piani ed ampie sale comuni, ha anche di cabine private dove  – secondo la Municipale – vengono consumati i rapporti sessuali dietro pagamento. Per gli investigatori i rapporti sessuali si sarebbero svolti prevalentemente nei servizi igienici oppure nelle cabine, mentre la sala comune rappresentava luogo di incontro tra i clienti e giovani ragazzi dediti alla prostituzione e teatro dei preliminari approcci sessuali.
Sin dall’inizio delle indagini, per gli inquirenti, era emersa l’attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione a carico del gestore e delle sue dipendenti  anche in danno di minorenni italiani e stranieri. L’attività di adescamento sarebbe stata realizzata all’esterno del cinema anche da parte di giovanissimi. In due circostanze sono stati arrestati in flagranza di reato due uomini che richiedevano prestazioni sessuali a pagamento a due ragazzini di etnia rom (11 e 16 anni) che adescavano i clienti nella strada antistante al cinema.

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