Un corteo è partito da piazza Garibaldi e si è sciolto in Piazza Plebiscito. All’iniziativa hanno aderito molte associazioni di rappresentanza sociale
Almeno 5 mila persone hanno partecipato questa mattina alla manifestazione “Libera Campania contro le mafie” per lanciare un messaggio eloquente e puntare al disarmo a Napoli e in provincia. Un corteo è partito da piazza Garibaldi e si è sciolto a Piazza Plebiscito, dove una delegazione è stata ricevuta in prefettura per riportare a molteplici istituzioni le rivendicazioni del corteo: disarmo, welfare, un intervento sulla legge regionale per il diritto allo studio che metta al centro l’educativa di comunità.
Significativo una nota dell’ Unione degli studenti Campania. “Le vittime di questi giorni, di cui è importante ricordare i nomi Emanuele Tufano e Santo Romano, sono l’ennesima prova che Napoli ha bisogno di cambiare. Si tratta, infatti, di un fenomeno sistemico dato dalla mancanza di una coscienza collettiva, elemento che viene meno in un contesto dove l’abbandono scolastico raggiunge picchi altissimi. Bisogna ricordare che è la scuola ad abbandonare queste giovani menti e queste giovani anime che altrimenti potrebbero svilupparsi e avere un futuro diverso, lottiamo per un sistema di scuola che si curi di chi la vive e che metta le vere esigenze degli studenti al centro” – dichiara Domenico Fortunato dell’UdS Campania.
“Più specificatamente non si può dimenticare che Napoli è da anni vittima di processi di gentrificazione e turistificazione di massa che la rendono un oggetto vendibile e spendibile sul mercato, ma d’altro canto invivibile”, dice Anita Maglio, coordinatrice dell’UdS Campania.
Gli studenti e i giovani pretendono l’attenzione delle istituzioni. “Studenti, realtà, familiari delle vittime della violenza dilagante che avvelena questa città, in piazza per gridare che l’alternativa esiste. L’alternativa alla cultura della violenza non sono le punizioni, la paura e il securitarismo. Solo i diritti, il diritto allo studio in primis, spezzano i circoli viziosi di povertà, degrado, paura ed emarginazione che sono la quotidianità dei giovani di questa città – evidenzia in una nota l’Uds.
Alla manifestazione hanno partecipato molte associazioni di rappresentanza sociale.
“Oggi Napoli piange fratelli, figli, compagni di scuola. Siamo stanchi di non essere ascoltati, siamo stanchi di rivendicare protagonismo e venire ignorate dalle istituzioni su ogni livello. Questo corteo racconta la realtà di giovani consapevoli dei propri diritti e coscienti che la politica li sta calpestando. Cos’altro deve succedere perché le istituzioni si mettano in discussione e si aprano a un reale confronto?” dichiara Sara Monti della rete giovanile Rest Campania Network.
E Cristina Trey di REC: “Welfare e partecipazione sono l’unica risposta all’unica alternativa che ci resta all’emigrazione: subire la cultura della violenza di questa città. Pretendiamo protagonismo nello scrivere il futuro di questa città”. Continua Marcello Martorano di Link Napoli Sindacato Universitario: “Davanti a questo scenario pretendiamo diritto allo studio, a un lavoro dignitoso, a strade sicure perché liberate della violenza con la partecipazione di comunità, diritto a restare a Napoli e al Sud: in una parola diritto al futuro, costruendolo da oggi, dal presente”
All’iniziativa di lotta ha aderito anche la Rete per la Sicurezza Minori ed Adolescenti
“I giovani hanno risposto questa mattina all’appello delle associazioni con l’entusiasmo e la freschezza propria dell’età e sono scesi in piazza chiedendo sicurezza, chiedendo diritti, chiedendo di essere liberi di vivere la loro città. Tra i messaggi più belli passati oggi, c’è il binomio diritti e voglia di restare. I ragazzi non chiedono nulla se non l’accesso all’istruzione e a tutte le forme di welfare che altrove sono la regola e che qui sembrano una conquista. Ed è bella la voglia di gridare al paese “Noi vogliamo restare qui, non vogliamo andare via”. “È un grande messaggio contro la desertificazione culturale ed umana. Ascoltiamolo! È per loro che abbiamo sempre fatto questa battaglia ed è per loro che la continueremo” – Questo è il commento di Nelide Milano, Ilaria Puglia e Barbara Tafuri coordinatrici della Rete per la Sicurezza Minori ed Adolescenti
(foto di copertina di Luca Musella)