Medicina, 40 mila firme in pochi giorni per abolire il numero chiuso: lunedì manifestazione a Napoli

Nato spontaneamente da un gruppo di studenti, genitori e cittadini, il Comitato ha come obiettivo quello di portare avanti iniziative per ottenere il superamento dell’attuale sistema d’ingresso 

La nostra petizione (visionabile al sito Firma la petizione) per chiedere al ministro Bernini l’abolizione del numero chiuso per l’ingresso alla facoltà di Medicina ha sfondato in una settimana il muro delle 40mila firme. Un risultato che evidentemente ha fatto paura a quanti, in maniera del tutto irragionevole, si ostinano a difendere questo sistema d’accesso obsoleto che lede il diritto allo studio e il diritto alla salute” lo affermano i promotori del comitato Aboliamo il numero chiuso – #iononhoimbrogliato

Nato spontaneamente da un gruppo di studenti, genitori e cittadini, il Comitato ha come obiettivo quello di portare avanti iniziative per ottenere il superamento dell’attuale sistema d’ingresso a Medicina garantendo finalmente il pieno diritto allo studio a migliaia di ragazze e ragazzi e assicurando, contestualmente, una rapida soluzione alla tragica carenza di medici.

Sui giornali – proseguono – ogni giorno è un bollettino di guerra. Dopo i medici cubani assunti in Calabria, per fronteggiare la carenza di personale sanitario, l’Asl Brindisi è pronta ad assumere professionisti dall’estero. Due anni fa i medici di medicina generale sul territorio della regione Lazio erano 4.354, oggi sono ridotti a 4.056, solo a Roma erano 2.526 e ora sono 1.982, oltre 500 in meno. Ed è lo stesso presidente dell’ordine dei medici del Lazio, Antonio Magi, a fornire questi dati”.

Una contraddizione questa che lascia davvero senza parole – commentano i legali Francesco Leone e Simona Fell – un sistema schizofrenico che da un lato lamenta una carenza medici insostenibile e dall’altro difende a spada tratta il sistema che ne è causa. Rettori e presidente dell’Ordine dei medici sono evidentemente lontani anni luce dagli ospedali e hanno perso il contatto con chi, in corsia e sul territorio, chiede a gran voce l’abolizione del numero chiuso perché il sistema è al collasso e la gente muore. Va anche chiarito che la mancanza di specialisti non è dovuta a una mancanza di borse per la specializzazione, ma a una mancanza di laureati in medicina. Solo lo scorso anno sono rimaste scoperte e dunque sprecate ben 2043 borse di specializzazione. Mancano gli specialisti? Vero, ma perché mancano i medici”.

Proprio a seguito delle campagne lanciate dallo studio legale, e dopo la costituzione del Comitato, Change ha pubblicato un appello-petizione al Ministro Bernini, sul sito change.org (https://chng.it/Z4bBfyFWQJ) che ha raccolto oltre 40mila firme, numero destinato a crescere.

L’obiettivo è quello di raccogliere migliaia di firme e portare fisicamente l’appello a Roma, nella sede del Ministero, entro fine ottobre.

Gli avvocati gireranno l’Italia per spiegare le ragioni della loro battaglia e incontrare tutti coloro che vogliono partecipare attivamente alle azioni di protesta.

Si parte da Napoli, lunedì 2 ottobre con un incontro in piazza Garibaldi (lato Hotel Terminus) alle ore 10 e a seguire – alle 15 – nelle sale dell’Hotel Terminus.

DI SEGUITO TESTO DELLA PETIZIONE

Gentile Ministro Anna Maria Bernini,

ci rivolgiamo a Lei in qualità di giovani, famiglie e semplici cittadini preoccupati per il loro futuro e per quello della sanità italiana. La situazione attuale ci impone di affrontare con urgenza la questione del numero chiuso e del sistema d’accesso a Medicina che – a causa delle vicende dell’ultima sessione di Tolc – ha invaso le pagine dei principali quotidiani italiani.

È innegabile che l’Italia stia affrontando una delle più gravi situazioni in ambito sanitario e assistenziale: la carenza di medici è ormai cronica. Lo abbiamo visto durante pandemia di Covid-19 e continuiamo a vederlo, ancora oggi: corsie ospedaliere vuote, medici in pensione richiamati in servizio, medici stranieri assunti per non chiudere i reparti. I cittadini muoiono perché privati di assistenza medica di prossimità e ospedaliera ma il sistema del numero chiuso, unica causa di questo sfacelo, resta intoccabile e tenacemente protetto da pochi interessi di parte.

Noi riteniamo che sia giunto il momento che la politica, a partire da Lei signora Ministro, debba prendersi le sue responsabilità e rivedere profondamente il sistema d’accesso alla formazione medica considerando improcrastinabile l’abolizione del numero chiuso.

Il metodo attuale d’accesso alle professioni mediche non tiene infatti conto né delle esigenze reali del nostro sistema sanitario né prevede un sistema di selezione legittimo e meritocratico.

L’ultima sessione del Tolc, in particolare, può essere considerata la peggiore procedura selettiva di sempre. Signora Ministro chieda pure ai candidati cosa è stato realmente l’ultimo test di medicina…

Un calvario costato caro a migliaia di famiglie dove non è stata la preparazione ad essere premiata, né è stato l’impegno ad avere la meglio. No. È stata la casualità di un quiz iperspecialistico e la fatalità di un sistema “equalizzato” aleatorio a decretare chi potrà proseguire per la propria strada e chi no, ledendo quel diritto allo studio sancito dal nostro ordinamento.

Il diritto allo studio non può essere neanche ad appannaggio di chi ha maggiori possibilità economiche e può permettersi l’iscrizione, sin dagli anni del liceo, in costose scuole di preparazione. Così come non è neanche corretto che un ragazzo del liceo si concentri di più nella preparazione ai test piuttosto che preoccuparsi del proprio percorso scolastico.

L’apertura ai test anche ai ragazzi di quarto anno getta poi ulteriori ombre sui Tolc e sull’equalizzazione. Come può un ragazzo di quarto anno rispondere a domande specialistiche, quando ad aprile (o addirittura a febbraio per il Tolc 2024) non ha neanche ultimato il programma del suo anno? Eppure, la stessa norma che disciplina il Tolc prevede chiaramente che i quesiti debbano basarsi sull’intero programma della scuola secondaria superiore. Perché allora fare partecipare ragazzi che ancora non hanno concluso il loro percorso formativo, pur sapendo a priori che non potranno rispondere compiutamente a tutte le domande, finendo con il distorcere i risultati dell’equalizzazione?

Allo stesso modo ci domandiamo come sia stato possibile prevedere la somministrazione delle medesime domande tra le due ultime sessioni del Tolc. Non era prevedibile che candidati e scuole di preparazione avrebbero autoprodotto delle banche dati ad aprile per ottenere un indebito vantaggio a luglio?

Alla luce anche dell’ultima sciagurata sessione del Tolc, diverse Regioni, come la Campania, l’Emilia Romagna e il Veneto stanno lavorando per eliminare il numero chiuso, con proposte di legge e Ddl regionali. Serve una riforma vera, e serve adesso.

Le chiediamo dunque di guardare all’intera vicenda e, con onestà intellettuale, analizzare le falle di un sistema imperfetto, per rivedere una volta e per tutte il metodo d’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.

Servono più medici che possano anche coprire la totalità delle borse erogate per le Specializzazioni mediche (2043 quelle non assegnate quest’anno per mancanza di candidati).

Servono più medici per garantire uno standard elevato di assistenza sanitaria. Servono più medici per affrontare con determinazione le sfide del futuro.

E servono, caro Ministro, giovani che abbiano la possibilità di mettersi in gioco, credere in loro stessi e che, soprattutto, abbiano fiducia nel proprio Paese senza essere costretti ad andar via.  

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