Secondo l’accusa, avrebbero consegnato le chiavi dell’appartamento sfitto ad un occupante abusivo in cambio di 2700 euro
NAPOLI – I due avrebbero intascato una tangente di 2.700 euro per consegnare le chiavi di un alloggio comunale sfitto ad un occupante abusivo. Al Comune di Avellino scoppia una presunta mazzettopoli. Due funzionari sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile nell’ambito delle indagini sulla compravendita di alloggi comunali, coordinate dalla Procura del capoluogo irpino. A denunciare i fatti era stato proprio l’uomo che gli avrebbe consegnato la tangente, una volta ricevuta la notifica dell’ordinanza di sfratto. I funzionari dell’ufficio Alloggi indagati sono originari di Avellino e Cervinara. Il primo è stato arrestato mentre era a Milano, in visita all’Expo. Il secondo, nella sua abitazione in provincia.
L’INDAGINE: C’ERA PERICOLO DI FUGA – I due dipendenti dell’Ufficio Assegnazione Alloggi, di cui non sono state ancora rese note le generalità, sono destinatari di un provvedimento di fermo giudiziario firmato dal procuratore Rosario Cantelmo. L’accusa è di concorso in corruzione. Il procuratore capo di Avellino, in un incontro con la stampa, ha spiegato che il provvedimento è motivato dal concreto pericolo di fuga degli indagati. Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Avellino, in collaborazione con la Polizia Municipale, sono partite dalle dichiarazioni di un occupante abusivo ai media di alcuni giorni fa. L’uomo, destinatario di una ordinanza di sfratto, ha affermato di aver pagato 2.700 euro in cambio delle chiavi di un appartamento comunale sfitto. La somma sarebbe stata versata ai funzionari all’interno degli uffici del Comune di Avellino. Cantelmo ha però aggiunto che il fenomeno corruttivo non si limiterebbe ai due fermati, e le indagini continueranno. Il sindaco Paolo Foti ha espresso “piena fiducia nell’azione della magistratura e, fermo restando la presunzione di innocenza degli indagati, la sollecitazione ad andare fino in fondo per l’accertamento delle responsabilità”.