Gli esponenti piddini hanno criticato il del consigliere regionale Pasquale Di Fenza, esponente di Azione per aver partecipato ad una festa privata promossa dalla figlia del costruttore Simeoli. Un pretesto per provocare la crisi e favorire una sorta di ribaltone. Solito trasformismo
L’amministrazione comunale di Marano di Napoli guidata dal Matteo Morra rischia la crisi e le inevitabili dimissioni degli assessori a causa di una ipocrita campagna moralistica condotta dai consiglieri del partito democratico, il partito del sindaco, che contestano la partecipazione del consigliere regionale Pasquale Di Fenza, esponente di Azione, partito che è parte integrante della maggioranza politica che sostiene il governo cittadino maranese. La colpa di Di Fenza? Aver partecipato ai festeggiamenti per i 40 anni di Laura Simeoli, una delle figlie del costruttore Antonio.
Il Pd ha diffuso una nota stampa attaccando Di Fenza prendendo le distanze dalla presenza alla festa del consigliere. Un comunicato definito strumentale da molti esponenti politici consiliari della maggioranza. Un comunicato che avrebbe come obiettivo una sorta di ribaltone, ovvero il pretesto per realizzare le solite manovre trasformistiche, aprire la giunta ad altri esponenti politici e ricacciare all’opposizione gli esponenti di Azione.
Eloquente la reazione dei consiglieri comunali di Azione Teresa Aria e Vincenzo Battilomo che hanno criticato l’atteggiamento degli esponenti del partito democratico: “Un comunicato poteva essere concordato unitariamente senza alcun problema – afferma la consigliera Teresa Aria – Invece, i colleghi del Pd hanno voluto fare la fuga in avanti diffondendo il comunicato, solito eccesso di protagonismo. Vorrei ricordare che governiamo insieme Marano e non accettiamo lezioni o superiorità morali e moralistiche dei piddini”.
Significativa la risposta dei consiglieri dell’opposizione: “Il recente comunicato del Partito Democratico locale, che stigmatizza i comportamenti poco decorosi di alcuni dei suoi alleati, ha suscitato una serie di reazioni contrastanti. In un mondo in cui l’immagine conta più della sostanza, sembra che il PD abbia deciso di adottare una linea di moralismo spiccio, puntando il dito verso chi ha osato infrangere le regole della “condotta politica corretta”. Ma la domanda che sorge spontanea è: chi sono veramente i custodi della moralità?” -sottolineano gli esponenti dell’opposizione – È paradossale che un partito che ha vissuto momenti di grande imbarazzo e scandalo (si pensi al famoso Brindisi!) si erga a giudice supremo della moralità altrui. Da una parte, abbiamo i festini e le disavventure dei loro amici ed alleati, dall’altra, un appello a una moralità che sembra più un tentativo di salvarsi la faccia che un vero impegno etico. È come se il PD locale volesse mettere in scena una sorta di teatro dell’assurdo, dove i protagonisti recitano la parte dei moralisti, mentre dietro le quinte si godono i festini. La confusione tra moralità e poca moralità è palese – concludono gli esponenti dell’opposizione – L’ironia della situazione è che, mentre i rappresentanti del PD locali predicano bene, spesso si scopre che i comportamenti di amici ed alleati sono tutt’altro che conformi ai valori che cercano di difendere. Saranno allontanati gli amici scomodi o continueranno a frequentare le stanze dei bottoni? Rinunceranno alla collaborazione attiva di chi compare nei decreti di scioglimento? Si prenderanno le distanze con l’allontanamento della maggioranza di chi è riconducibile alla condotta censurata ?”
Dunque, mentre il territorio di Marano necessita di interventi per ammodernare le infrastrutture, ristrutturare le scuole, avviare il rifacimento di fogne e reti idriche, migliorare l’igiene urbana, i consiglieri piddini preferiscono salire sul pulpito presentandosi come sacerdoti sciroccati della doppia morale. Solita ipocrisia. Solita ipocrisia di esponenti istituzionali lontani dalla realtà sociale e dai cittadini.
CiCre