Napoli, la multinazionale Whirpool vende lo stabilimento: a rischio 420 posti di lavoro

La decisione annunciata a sorpresa in un incontro con i sindacati

La multinazionale Whirlpool annuncia la chiusura dello stabilimento di Napoli, dove attualmente sono in forza circa 420 lavoratori. La scelta aziendale è stata comunicata durante un incontro sindacale. L’azienda ha confermato il trend positivo dei volumi per i siti di Cassinetta, Melano, Comunanza, Siena, e confermato che la reindustrializzazione dell`area di Teverola a Caserta dove al momento sono stati riassunti 15 lavoratori a cui seguiranno, secondo i vertici aziendali, altre 60 assunzioni. Mentre su Napoli, l’azienda ha annunciato la chiusura e il licenziamento di tutti i lavoratori. Secondo i vertici aziendali, la profittabilità del sito, nonostante gli investimenti che in questi anni sono di circa 70 milioni, resta sotto la media del gruppo e quindi non più sostenibile. L’azienda avrebbe deciso di vendere il  ramo aziendale di Napoli ad una società terza.   “All’incontro di questa mattina, chiesto da tempo dalle organizzazioni sindacali, il management di Whirlpool ha annunciato l’intenzione della multinazionale americana di vendere lo stabilimento di Napoli – si legge in una nota della Fiom Cgil – Solo a ottobre scorso, con un accordo quadro sottoscritto in sede ministeriale, quindi con l’impegno anche del ministro Di Maio, Whirlpool aveva dato garanzie di investimenti e salvaguardia dell’occupazione in tutti gli stabilimenti del gruppo”. Per la Fiom “e’ inaccettabile che gli impegni presi vengano disattesi in questo modo, a ogni cambio di management. Abbiamo chiesto un incontro urgente al ministero. E’ necessaria una presa di posizione del governo, co-attore dell’accordo quadro che ad oggi viene messo in discussione dall’azienda. Tutti gli stabilimenti del gruppo si sono fermati, con produzioni bloccate in tutto il gruppo”.

La Uilm, decisione grave  – “La decisone di Whirlpool di chiudere lo stabilimento di Napoli , offende un territorio gia’ duramente provato dalla crisi e dalla disoccupazione, viola un accordo che la multinazionale aveva siglato ad ottobre 2018 con le organizzazioni sindacali e il governo, secondo cui nessuno stabilimento avrebbe dovuto chiudere, e segna quindi l’intenzione di disimpegnarsi dall’Italia. Lotteremo con tutte le nostre forze per scongiurare una decisione cosi’ scellerata”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile dei settori auto e elettrodomestici, e Antonello Accurso, segretario generale della Uilm Campania, al termine dell’incontro tenutosi a Roma. “Whirlpool ha provato a imbellettare la sua decisione – aggiungono Ficco e Accurso – parlando di ‘vendita della fabbrica’, ma si tratta di eufemismi che suonano come una presa in giro e rischiano di esacerbare ancora di piu’ gli animi in una terra con enormi problemi sociali”. “Chiediamo al ministero dello Sviluppo economico – concludono Ficco e Accurso – di convocarci immediatamente, per esigere da Whirlpool il rispetto dell’accordo sottoscritto il 26 ottobre del 2018, in cui, in cambio di una proroga degli ammortizzatori sociali, non solo si garantisce la permanenza di tutte le fabbriche italiane, ma addirittura ci si impegna a concentrare proprio a Napoli l’intera produzione delle lavatrici di alta gamma. Il governo deve costringere Whirlpool a tenere fede agli impegni sottoscritti in sede istituzionale, altrimenti l’Italia perdera’ ogni credibilita’ e la multinazionale si disimpegnera’ progressivamente dal nostro Paese chiudendo uno stabilimento dopo l’altro”. (SEGUONO AGGIORNAMENTI)

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