Il piano tagli della Regione: “Via 5 Adisu su 7, stretta su Ept e fondazioni”

De Luca: “Azione da portare a termine in poche settimane”

NAPOLI – Una “Casa di vetro”. De Luca insiste con l’immaginifico slogan elettorale, e annuncia i tagli che dovranno portare la Regione a eliminare “enti inutili” e ad “un taglio alle spese”. Obiettivi condivisibili, ma che con la trasparenza non è che c’entrino molto.  “Un’azione – ha detto il governatore a Palazzo Santa Lucia –  alla quale non ci obbliga nessuno ma che intendiamo portare a termine in poche settimane per continuare nella rivoluzione in atto in Regione e per dire basta agli sprechi e clientele”. E allora, scure sulle Adisu (enti di diritto allo studio), che passano da 7 a 2, “con un risparmio di un milione di euro”. “Dopo l’Arsan  – aggiunge – viene soppressa anche l’Arlas (Agenzia per il lavoro e l’istruzione). Compiti e funzioni vengono assunte dagli uffici regionali che già hanno le stesse competenze. Si cancellano doppioni e si stringono anche i tempi per la soppressione dei cinque Ept e delle 15 Aziende di soggiorno e turismo, come previsto già da una legge regionale non ancora applicata”. De Luca informa che è in corso il censimento delle Fondazioni, che sono 53: sarà creata una holding snella e operativa che riorganizzerà la partecipazione dell’Ente tenendo conto degli enti strategici e più significativi. Stesso censimento riguarda le 16 Ipab (Istituti di pubblica assistenza) con un piano di razionalizzazione dei patrimoni e delle strutture. Deciso il taglio alle spese dell’Ufficio della Regione Campania a Bruxelles: il budget passa da 300mila euro a 100mila. Infine, De Luca fornisce i numeri delle consulenze e collaborazioni attivate tra il 2010 e il 2015, durante l’amministrazione Caldoro. “Gli incarichi sono stati 1801 con un impegno di spesa di 8,2 milioni di euro. Solo nelle Partecipate, 519 gli incarichi per una spesa di 5,8 milioni di euro”. La replica di Caldoro: “De Luca decaduto perché incollato a due poltrone, condannato per consulenze promette di ridurle. Situazione grave ma non seria”.

 

SCUOLE DI FORMAZIONE CONTRO L’ARLAS – “Abbiamo appreso in queste ore della scelta del governatore Vincenzo De Luca di chiudere l’Arlas, tra gli altri enti deputati ‘inutili’. Sicuramente il nostro parere è ben poca cosa rispetto alle ragioni (di bilancio) che hanno spinto il governatore a tale passo. Ultimamente però siamo stati testimoni, ai tavoli tecnici, dell’assoluta lontananza dell’Arlas dalla vita reale e dal mondo del lavoro. Non ultima, l’esitazione con cui l’Ente, stretto nei tempi imposti dall’Unione Europea e passati quasi in secondo piano, abbia esclusivamente stilato l’elenco dei profili delle qualifiche professionali invece che delle qualifiche stesse”. Così in una nota il Movimento Libero e Autonomo scuole di formazione autofinanziate. “Un atteggiamento nocivo  – prosegue la nota – non solo politicamente ma fattivamente per l’utenza degli enti di formazione professionale. Applaudiamo quindi a questa scelta e alla razionalizzazione delle risorse, proprio in questo momento in cui abbiamo trovato (finalmente) nell’assessore Chiara Marciani una persona seria, competente, preparata e sensibile alle problematiche e ai temi cari alla formazione professionale, comparto che ricordiamo sta fornendo (nostri numeri alla mano) reali alternative occupazionali ai giovani della nostra Campania”.

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