Il padre di Di Maio chiede scusa agli operai, quando lo farà la Cgil edili?

Il protagonista sindacale  dell’atto transattivo non ha partecipato al congresso nazionale in corso di svolgimento per “indisposizione personale”

La Fillea, il sindacato degli edili della Cgil ha scelto Napoli per il suo congresso nazionale. Le attività congressuali sono in corso presso la Stazione Marittima. Curiosamente,  notata l’assenza di Giovanni Passaro, il segretario generale della Fillea di Napoli, finito nell’occhio del ciclone per  l’atto transattivo  firmato  nel 2010 presso la Cgil di Pomigliano d’Arco  da Salvatore Pizzo operaio edile e dall’imprenditore   Antonio Di Maio,  papà del vicepremier Luigi.  L’atto transattivo fu proposto da Passaro.  L’operaio Salvatore Pizzo, dipendente dell’impresa Di Maio,  ha raccontato  durante un servizio delle ‘Iene” di aver subito un infortunio sul lavoro a un dito e di averlo segnalato ad Antonio Di Maio, il quale gli avrebbe risposto di “non dire che mi ero fatto male nel suo cantiere. Mi consigliò di dire che mi ero fatto male in casa”. I fatti risalgono tra il 2009 e il 2010. Pizzo ricorda: “Lavoravo otto ore, dal lunedi al venerdì, venivo pagato 1100 euro al mese, in nero”. L’accordo-capestro    prevedeva l’assunzione con contratto a termine di   sei mesi, la concessione di 500 euro per “chiudere” con il passato ovvero la cancellazione di  due anni di lavoro a nero, Tfr, contributi previdenziali e l’indennità di infortunio sul lavoro. Altri tre operai lavoravano in nero con l’impresa Di Maio. Molto criticato il ruolo svolto  dal dirigente della Cgil-edili per avere avallato quel tipo di accordo. Un documento che ha cancellato con un colpo di spugna i diritti contrattuali ed economici dei lavoratori e creato ulteriori problemi al datore di lavoro che poteva essere invitato ad attivare normative di legge per rimuovere le irregolarità.

Passaro, il segretario della Fillea di Napoli non ha partecipato alle giornate congressuali, non è intervenuto, come prassi,  per accogliere e salutare i delegati provenienti da ogni parte del Paese in quanto dirigente della città che ospita il congresso nazionale. I bene informati sostengono che ufficialmente “era indisposto per motivi di salute” ma sembra gentilmente invitato dai dirigenti nazionali dell’organizzazione a rimanere a casa per evitare ulteriore imbarazzo. “Il padre di Luigi Di Maio ha chiesto pubblicamente scusa agli operai che lavoravano in nero, dovrebbe fare altrettanto il segretario della Fillea di Napoli per quell’accordo osceno firmato a Pomigliano d’Arco” – confida a Il Desk un delegato congressuale di una struttura Fillea del centro-nord – Chiudere un accordo concedendo una miseria,  500 euro per i due anni in nero, proponendo il contratto a termine di sei mesi come scambio. Che schifo di accordo. Tra l’altro,  altri tre operai edili operavano in nero con l’impresa Di Maio. Perchè la Fillea non è intervenuta richiedendo l’intervento degli organismi di vigilanza?”  Un episodio imbarazzante per la Fillea Cgil, organizzazione che dovrebbe mettere al centro di tutte le iniziative la difesa dei diritti collettivi. La vicenda Passaro-Di Maio non ha trovato spazio nella relazione congressuale del segretario nazionale Alessandro Genovese.  Silenzio assoluto. Intanto, come ai tempi del vecchio partito comunista dell’Unione Sovietica  il compagno Passaro  è  assente dai lavori congressuali per…. indisposizione personale!!

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