La vittima vessata con minacce di morte, un’aggressione e l’esplosione di due bombe carta davanti casa

GRAGNANO – Una truffa e un’estorsione allo stesso tempo, fingendosi ora camorristi ora carabinieri. Vittima un imprenditore del settore alimentare di Gragnano. La avrebbero ordita e realizzata, secondo la Procura di Torre Annunziata, due coppie di coniugi. Oggi i carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dei gragnanesi Aniello Rea, 47 anni e Antonietta Rosanova, 44 anni, marito e moglie di Gragnano, e di Francesco Tammaro Squillante, 60enne di Sarno. Colpita dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria la moglie del 60enne, Raffaella Annunziata Tammaro. Secondo gli inquirenti, gli indagati, spacciandosi per affiliati ad un clan dell’Agro nocerino-sarnese, hanno per mesi vessato la vittima con telefonate anonime e minacce di morte, alle quali sono seguite le esplosioni di due bombe carta di notte, davanti alla sua abitazione, e all’aggressione da parte di una persona armata di coltello. Contemporaneamente il gruppo si presentava all’imprenditore come appartenente all’Arma dei carabinieri, indossando tanto di uniformi, e simulava l’arresto di alcuni camorristi. Tutto per indurre la vittima a firmare falsi verbali e farsi consegnare in più occasioni denaro contante per 115.000 euro. Di fronte alle difficoltà economiche dell’imprenditore, costretto a continui esborsi, gli fu anche data la possibilità di rateizzare i pagamenti.

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