Ex deputato accusa Bocchino: “Votato dalla camorra”: La replica: “Lo sconfissi, non si rassegna”

Michele Corvino nel ’96 fu candidato dall’Ulivo a Casal di Principe. Nell’udienza del processo a Cosentino dichiara: “Non riuscivo a fare neanche le riunioni elettorali perché mi veniva detto che nessuno si sarebbe presentato”. L’ex delfino di Fini: “In quel collegio elettorale il centrodestra è sempre stato maggioritario e lui fu candidato proprio perché era un perdente. Io mai sfiorato da inchieste”

“Nel 1996 Italo Bocchino, esponente di An candidato alla Camera per la coalizione di centrodestra nel collegio di Casal di Principe, era appoggiato dalla criminalità organizzata. Sul presunto sostegno invece dei clan a Cosentino non so rispondere, perché Cosentino non è mai stato candidato a Casale, anche se la mia opinione è che non abbia mai ricevuto i voti della camorra”. Sono le parole dell’ex parlamentare ulivista Michele Corvino, medico in pensione residente a San Cipriano d’Aversa. Le pronuncia da testimone della difesa al tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel processo in cui l’ex sottosegretario all’economia è imputato per concorso esterno in associazione camorristica. Corvino fu eletto nel 1994 al Senato per il Pds, ma nel 1996 fu spostato alla Camera e nel collegio di Casale fu sconfitto proprio da Bocchino. Alla domanda del presidente del collegio, Gianpaolo Guglielmo, se le accuse all’ex deputato finiano fossero basate su fatti o sensazioni, Corvino risponde: “Su entrambi. Nel 1994 la camorra non si interessò delle Politiche e feci campagna elettorale senza alcuna pressione, mentre nel 1996 non riuscivo a fare neanche le riunioni elettorali perché prima di ogni appuntamento mi veniva detto che nessuno si sarebbe presentato. Andavano a casa della gente e notavo che nessuno era libero, ma condizionato dal volere del clan”. Ascoltato dall’Ansa, Bocchino replica: “Corvino non si è mai rassegnato alla sconfitta. In quel collegio elettorale il centrodestra è sempre stato maggioritario e lui fu candidato proprio perché era un perdente. Aggiungo che per il suo partito, il Pds, poi Pd, fu eletto al Senato Lorenzo Diana, adesso indagato per mafia, e per il Pdl fu eletto Cosentino. L’ unico a non essere mai stato né indagato, né sfiorato da alcuna accusa di contatti con la criminalità organizzata, in 17 anni di carriera parlamentare sono io. Alle sue accuse non vale neanche la pena di replicare”.

(Foto Pietro Diodato/Fb)

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