Elezioni, Napoli: la sagra dei voltagabbana e dei salti della quaglia

Nelle prossime ore previsti altri cambi di casacca

Le elezioni comunali di Napoli si sono trasformate in sagra. La sagra dell’opportunismo, del tengo famiglia, dei voltagabbana e dei trasformisti. Aumenta il numero dei trasfughi scappati dal “laboratorio rivoluzionario” di Luigi de Magistris. Tanti personaggi in cerca di un posto al sole. Tanti personaggi che sono stati eletti consiglieri comunali e di municipalità, mediocri rampolli della piccola borghesia partenopea nominati vice capo di gabinetto o consiglieri di amministrazione solo grazie al “fenomeno mediatico de Magistris”.

Personaggi che da soli non sarebbero in grado di essere eletti neppure come componenti di un’associazione bocciofila

Alessandra Clemente

Oggi Marco Gaudini ha rassegnato le dimissioni da assessore alla Mobilità. Gaudini, infatti, ha deciso di sostenere l’ex sindaco Antonio Bassolino. Nelle prossime ore sono previsti altri “salti della quaglia”, altri cambi di casacca. L’esperienza politica e amministrativa “arancione” si sta chiudendo in maniera disastrosa. Tutta colpa, forse, dell’eccesso di protagonismo, dell’egocentrismo del sindaco uscente che ha ostacolato la nascita di un minimo di organizzazione politica, la costruzione di un gruppo dirigente autosufficiente dotato di autonomia di pensiero, la redazione di un progetto politico di spessore nazionale.

Contro i cambi di casacca da registrare una dura dichiarazione di Alessandra Clemente, candidata sindaco: “Attorno alla composizione delle liste si annida un sistema di potere e di trasformismo figlio della somma di interessi personalistici di cui sono intrise queste mega coalizioni e che in alcun modo coincidono con gli interessi dei napoletani – ha sottolineato Clemente –  Uno spettacolo indecente: matrimoni tra partiti, movimenti e gruppi da sempre avversari, candidati che bussano alla porta di tutti gli schieramenti in campo pur di garantirsi la possibilità  ritenuta più agevole per raggiungere una poltrona, coalizioni che, da un lato si sgolano a criticare l’intero operato dell’ultima amministrazione comunale e dall’altro, spalancano le porte a decine di assessori, consiglieri, dirigenti apicali che di quell’amministrazione sono stati nel bene e nel male la spina dorsale“. “A parole –  ha continuato Clemente – invocano il cambiamento e nei fatti accolgono a braccia aperte i protagonisti di una stagione che loro stessi hanno definito disastrosa. Delle due l’una: o sono in malafede quando esprimono i loro giudizi, o sono incapaci di scegliere i propri alleati”.

Clemente ha sottoscritto le parole  del prefetto di Napoli Marco Valentini evidenziando che  dalle liste “devono emergere quelle energie migliori, che non sono solamente della politica”, la candidata ha anticipato che “associazionismo, imprenditoria, talenti che rientrano dall’estero per dare un contributo alla loro terra” sono le forze che metterà in campo “per costruire il futuro della città“. “Due esempi: Marco Giacalone e Roberto Angrisani, docenti universitari, 33 e 34 anni, che da Belgio e Francia aderiscono alla sfida politica per Napoli, per candidarsi nella nostra coalizione e portare il valore delle esperienze, di competenze e visione internazionale maturate all’estero. Ragazzi –  ha ribadito – che devono trovare qui lo spazio e le opportunità  che si meritano e che come sindaco mi impegnerò a costruire, per le tante menti che via da Napoli, portano con loro un pezzo brillante del nostro futuro. Giovani che, con grande impiego di risorse pubbliche, i nostri atenei hanno contribuito a formare, esportando quell’eccellenza della scuola napoletana che ha permesso loro di raggiungere prestigiose posizioni lavorative. Questi – ha concluso Clemente – sono i nomi in lista di cui andare orgogliosi e che intendiamo valorizzare”.

CiCre

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