Detenuto si dà fuoco nel carcere di Ariano Irpino, è grave

 Tensione con i familiari in ospedale 

Il sovraffollamento delle carceri è la causa di un altro drammatico episodio verificatosi nel carcere di Ariano Irpino, in provincia di  Avellino. Un detenuto si è dato fuoco all’interno della sua cella in preda ad un raptus. Si tratta di un giovane napoletano di 24 anni che ha riportato gravi ustioni. Soccorso dagli agenti in servizio, è stato trasportato presso il locale ospedale dove si sono verificati momenti di tensione con i familiari giunti da Napoli. Sul posto insieme agli agenti penitenziari è intervenuta una Volante della Polizia di Stato. Per le gravi ferite riportate è stato trasferito in eliambulanza al Centro grandi ustioni dell’ospedale “Cardarelli” di Napoli dove sono state riscontrate ustioni di terzo e quarto grado alla testa, nuca, spalle e arti superiori. Le fiamme hanno provocato gravi danni anche all’interno della cella che ospita il detenuto.  Ad Ariano vi sono  intere sezioni dedicate ai reclusi in gran parte provenienti dal carcere di Poggioreale di Napoli trasferiti per motivi disciplinari. Sul piano strutturale, il carcere di Ariano conta due padiglioni, uno risalente ai primi anni 80 quando fu eretto il penitenziario, l’altro costruito nel 2014. Vi sono in totale dodici sezioni.  Se dall’inizio degli anni 80 al 2014 la capienza era di 180 detenuti, oggi questa è di 275 sebbene ad Ariano siano presenti al momento 339 ristretti. Di questi, 160 sono in carcere per reati connessi alla droga (artt. 73 e 74) mentre 121 scontano una condanna per rapina (art. 628) e una decina sono i “riottosi” ex art. 32. I detenuti stranieri sono 48. In tutto il carcere di Ariano (che sarebbe una casa circondariale) vi sono appena 47 non definitivi (i definitivi sono 259) 32 ricorrenti, 14 appellanti, quattro in attesa di giudizio, 29 in posizione mista con anche una condanna definitiva e un detenuto in posizione mista senza pena definitiva. Gli agenti penitenziari presenti sono 153 laddove ne sarebbero previsti 165 dalla pianta organica. Questa tuttavia è rimasta invariata negli anni pur essendo sensibilmente aumentati i detenuti presenti ad Ariano.  Nelle carceri campane  ci sono 7770 detenuti e il tasso di sovraffollamento e’ da record, pari al 131,94%. A rilevarlo, nella relazione annuale inviata in parlamento, e’ il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della liberta’ personale. Un andamento progressivo crescente e preoccupante del sovraffollamento delle carceri. Gli istituti della Campania sono tra quelli che in Italia ‘scoppiano’ di piu’. Fanno peggio solo Puglia e Basilicata, con un sovraffollamento di oltre il 160% e la Lombardia al 145%. In linea con la Campania ci sono Lazio, Abruzzo e Molise al 134% di sovraffollamento. Nonostante il numero alto di detenuti, l’organico di polizia penitenziaria non viene ancora ampliato. In Campania, infatti, mancano all’appello ancora 38 unita’. Una delle cause piu’ grandi del sovraffollamento e’ la forte presenza di detenuti che hanno una condanna definitiva con pena inflitta di massimo un anno. Al 9 gennaio 2019, rileva il Garante nella relazione al parlamento, il numero di condannati definitivi con pena inflitta fino a 1 anno sono 133 mentre ben 950 persone devono scontare meno di un anno di detenzione. Oltre mille in totale, il 14%.

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