Coronavirus e sport all’aperto, De Luca ci ripensa ancora: “Non è permesso”

Chiarimento del governatore sull’ultima ordinanza e nuovo dietrofront: “Documentati gli assembramenti per finalità ricreative, forte crescita nei contagi”. Ma i provvedimenti del premier consentono l’attività motoria esterna

Le ordinanze e le circolari di chiarimento delle ordinanze, per De Luca, sono ormai un flusso inarrestabile. Dopo l’altalena di ieri, sul divieto a passeggiate e sport all’aperto, nuovo colpo di scena. In tema di emergenza coronavirus, il governatore detta un chiarimento sul provvedimento emesso 24 ore fa. E precisa: “L’attività sportiva, ludica o ricreativa all’aperto in luoghi pubblici o aperti al pubblico non è compatibile con il contenuto dell’Ordinanza n.15 del 13 marzo 2020”. E inoltre ribadisce: “Non è consentito in locali pubblici e/o aperti al pubblico svolgere eventi quali riunioni per fini ricreativi e/o sportivi e feste”. Dunque De Luca ci ripensa ancora: prima vieta passeggiate e attività sportive all’aperto, poi sembra fare una parziale retromarcia. Lo staff della Regione, parlando con l’Ansa, aveva specificato: resta la possibilità di fare sport all’esterno, pur rispettando la distanza interpersonale di un metro. Questo diceva un lancio dell’agenzia, nella serata di ieri. Ma l’ineffabile governatore ora cambia di nuovo idea. La ragione, probabilmente, è nel monitoraggio sull’osservanza dei divieti. “Rilevato che – spiega il chiarimento protocollato da De Luca-, nonostante l’adozione delle rigide misure sopra descritte, è stato segnalato e documentato dalle immagini tv e notizie Ansa che numerose persone continuano a riversarsi sui lungomare, sulle spiagge, strade ed altri spazi aperti della regione, per finalità ricreative e/o sportive in attività che, in quanto itineranti e protratte nel tempo, risultano insuscettibili di concreto monitoraggio e controllo da parte delle Forze dell’Ordine anche al fine di assicurare l’effettivo rispetto della distanza minima di sicurezza di un metro; che le descritte condotte, anche ove assunte in forma individuale, creano di fatto situazioni di assembramento o comunque di affollamento, stante l’impossibilità di contingentamento dell’accesso ed espongono al rischio incontrollato di contatto e, quindi, di diffusione del contagio; che si registrano, altresì, notizie di riunioni per fini ricreativi e/o sportivi e di feste presso locali pubblici o aperti al pubblico, che costituiscono parimenti occasioni incontrollate di diffusione del contagio, peraltro configuranti fattispecie già rientranti nei divieti imposti con la richiamata ordinanza n. 15 del 13.3.2020; che i dati che pervengono all’Unità di crisi istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania, n. 45 del 6.3.2020, dai presidi sanitari all’uopo preposti, dimostrano che, nonostante le misure in precedenza adottate, i numeri di contagio sono in continua e forte crescita nella regione”. Dunque, aumentano i contagi in Campania, e cresce la preoccupazione a Palazzo Santa Lucia. De Luca, quindi, opera l’ennesimo giro di vite. Anche se le sue disposizioni contrastano con gli atti del premier Conte, per il quale è permessa l’attività motoria fuori casa. Un cortocircuito, nel quale districarsi è proibitivo. Anzitutto per chi deve effettuare i controlli.

Gianmaria Roberti

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