Comune di Napoli, Sos dipendenti: età media alta, oltre mille con patologie

Il blocco delle assunzioni e la legge Fornero rendono la pianta organica anziana e soggetta agli acciacchi. E l’efficienza ne risente

Oltre mille dipendenti del comune di Napoli svolgono attività lavorative con prescrizioni mediche. I lavoratori hanno un’età media di 57-60 anni, non possono essere collocati in pensione per colpa della legge Fornero che ha elevato l’età pensionistica fino a 70 anni. L’ente di Palazzo San Giacomo non può indire concorsi e assumere personale. Inevitabilmente, molti servizi non possono essere garantiti efficacemente. Significative le ricerche effettuate dal dipartimento scienze mediche preventive dell’Università Federico II. Le patologie più diffuse tra i lavoratori sono i problemi alla colonna vertebrale, le malattie cardiovascolari, il diabete. Diverse le aree e le mansioni dove sono presenti lavoratori con incarichi ridimensionati per motivi di salute: autisti(15); bidelli; polizia municipale; operai fognature; assistenti sociali; operatori servizi cimiteriali; giardinieri; impiegati tecnici; maestre-educatrici; custodi e sorveglianti; addetti alle fotocopie.

 

Negli ultimi anni, grazie alla collaborazione delle strutture universitaria di medicina preventiva è stato ridotto il numero di dipendenti “non idonei” e si è ricorso alle limitazioni nell’impiego che consentono di variare le mansioni anche durante l’orario di lavoro di servizio nell’ambito di un unico turno riducendo l’esposizione ai rischi e un aggravamento dello stato di salute. Il blocco delle assunzioni, l’aumento dell’età pensionabile ha mantenuto in attività persone con un’età media di 57-60 anni che facilmente possono contrarre malattie articolari, cardiovascolari e diabetiche, cattiva alimentazione e obesità. i lavoratori anziani sono più a rischio dei giovani. Indicative anche le rilevazioni che emergono sulle assenze per malattia. Le assenze aumentano in misura corrispondente al crescere dell’ età. Se fino a 29 anni il numero medio di giorni di malattia per lavoratore è pari a 13 giorni nella classe di età tra i 30 e i 39 anni sale a 14 giorni, per toccare il valore massimo sopra i 55 anni, con 27 giorni medi di assenza all’anno. E aumenta la disaffezione sui posti di lavoro. Tutta colpa di un apparato dirigenziale e burocratico che non valorizza i dipendenti dotati di grande professionalità. La maggiore causa dell’insoddisfazione nel lavoro pubblico è data dalla percezione di una sostanziale non equità nel trattamento e di non riconoscimento dei meriti e delle capacità. Sarebbero centinaia i casi di demansionamento e di dequalificazione tra i lavoratori del comune di Napoli.

 

A rendere difficili gli sviluppi professionali, è inutile negarlo, è ovviamente anche la mancanza di opportunità concrete nell’azienda comunale. Ma non è solo questo. Molti lamenterebbero, infatti un certo appiattimento delle strutture organizzative e poca trasparenza riguardo le concrete opportunità che si rendono disponibili. Tra le altre ragioni, di questa disaffezione e distanza che si va aprendo tra ente comunale e persone, c’è anche il tema della retribuzione. Molti sarebbero i dipendenti che denunciano retribuzioni ‘pesanti’ e premi conseguiti da alcuni dirigenti e gli scarsi risultati effettivamente raggiunti. Ingiustizie ignorate anche dalle organizzazione sindacali territoriali ed aziendali.

Ciro Crescentini 

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