Comune di Napoli, sos assistenza domiciliare: appalto scade, 2200 cittadini a rischio

Nel bilancio comunale non risultano stanziate risorse. Pronte le lettere di licenziamento per 120 operatori. Napoli Servizi dovrebbe prendere in carico le persone non autosufficienti

Altra emergenza sociale. Agli inizi di Ottobre scade il contratto d’appalto per il servizio di assistenza domiciliare di 2200 cittadini non autosufficienti. Pronte le lettere di licenziamento per 120 operatori socio sanitari, assistenziali, impiegati, assistenti sociali tutti dipendenti delle cooperative Accoparlante, Gesco, Fisiomedical, Confini Core, Prodos. Inizia una nuova battaglia sindacale. L’amministrazione comunale di Palazzo San Giacomo non ha stanziato risorse economiche sufficienti in bilancio. Il servizio di assistenza domiciliare dovrebbe essere garantito dalla Napoli Servizi l’azienda partecipata multiservice di proprietà comunale. L’assistenza domiciliare è un servizio sociale essenziale. Prevede prestazioni di aiuto diretto alla persona tese a favorire l’autosufficienza giornaliere, aiuto infermieristico e igienico sanitario di semplice attuazione. Prevede prestazioni infermieristiche e riabilitative. Gli interventi, che fanno capo al comune di Napoli, sono di tipo sociale: cura della casa, acquisto di alimenti, preparazione dei pasti, disbrigo di piccole commissioni all’esterno. Il servizio è rivolto agli anziani fragili e non autonomi, pazienti in dimissione protetta da strutture sanitarie, disabili e ogni altro soggetto che presenti riduzione dell’autosufficienza a causa di condizioni patologiche, malattie cronico degenerative, patologie oncologiche o in fase terminale. Accedono al servizio le persone disabili in condizione di gravità oppure i soggetti portatori di disabilità medio gravi con scarsa capacità organizzativa nella gestione dell’ambiente domestico, in condizione di solitudine e di isolamento socio-psicologico. L’assistenza domiciliare è un servizio sociale essenziale che esiste a Napoli dagli anni ’90. Il servizio coinvolge in tutto 120 operatori socio assistenziali, più 10 assistenti sociali e 10 impiegati amministrativi impiegati negli sportelli dislocati su ogni municipalità. E’ una delle migliori esperienze di assistenza integrata per anziani e portatori di handicap. Un altro colpo ad un sistema di welfare locale già precario e alla centralità dei diritti delle persone più fragili della comunità partenopea. I servizi sociali del comune di Napoli rischiano di impoverirsi sempre di più. Una deriva pericolosa per le politiche sociali cittadine.

Ciro Crescentini

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