
Sul piede di guerra i 6 dipendenti dell’associazione liquidata, alcuni di loro parenti di dirigenti sindacali (ora in pensione), tutti beneficiari di livelli contrattuali superiori (quinto e sesto livello), percettori di stipendi che superavano i 2 mila euro netti, benefit aziendali e possessori anche delle auto di servizio.
Volano stracci nel sindacato casertano dopo la chiusura di “Prevenzione e Sicurezza Edile”, associazione No Profit di proprietà delle organizzazioni sindacali del settore edile, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, nata circa 20 anni fa per occuparsi di sicurezza nei cantieri.
Sul piede di guerra i 6 dipendenti licenziati, alcuni di loro parenti di dirigenti sindacali (ora in pensione), tutti beneficiari di livelli contrattuali superiori(quinto e sesto livello), percettori di stipendi che superavano i 2 mila euro netti, benefit aziendali e possessori anche delle auto di servizio.

Post, messaggi trasversali, articoli, canzoni, livore, rancore sui social. In prima linea Rossella Borrelli figlia di Giorgio Borrelli, assunta nell’Associazione quando il padre svolgeva il ruolo di segretario della Fillea Cgil e componente della Cgil confederale. Assunzione effettuata insieme ad altre 12 “infornate” nell’ambito della solita parentopoli sindacale avallata dai dirigenti confederali e di categoria regionali e nazionali della Cgil che guidavano(e governavano) in quel periodo, in primis Michele Gravano, Franco Martini e Vincenzo Petruzziello (un figlio lavora alla Cassa Edile di Caserta, inquadrato con il settimo livello).
Tante le “infornate di parenti” nella Cassa Edile, nel Comitato Paritetico Antinfortunistico e nella Scuola Edile di Caserta, enti bilaterali di proprietà dei sindacati e delle associazioni dei costruttori. Gli organici superarono complessivamente le 70 unità, un costo del lavoro enorme, tanti i privilegi. Un bilancio disastroso.

Intanto, la signora Rossella Borrelli, si è autoproclamata portavoce dei licenziati, si presenta come una novella “rivoluzionaria” (ma è da tempo una galoppina del partito Democratico che non ha nulla di rivoluzionario) e continua a sostenere che la chiusura dell’Associazione provocherebbe un serio problema per la prevenzione e la sicurezza nei cantieri edili casertani. Dichiarazioni azzardate, alquanto strumentali che sollevano tanti dubbi e perplessità.
Anche noi del Il Desk.it ci permettiamo di sollevare alcune domande: quanti sopralluoghi sono stati effettuati dagli operatori dell’Associazione negli ultimi anni nei cantieri di Caserta e provincia? Quanti rappresentanti dei lavoratori della sicurezza sono stati nominati dalle aziende grazie all’apporto e ai suggerimenti dell’Associazione ‘Prevenzione e Sicurezza Edile”? E’ stato redatto un report sul lavoro, le visite effettuate dai 6 operatori licenziati?

Invece, a quanto pare, gli attuali vertici sindacali nazionali e locali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno deciso cambiare pagina e chiudere con il passato. La presidente dell’Associazione, Irene Velotti, combattiva segretaria generale della Fillea, sostenuta in primis dal leader nazionale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, dai vertici regionali e locali di Filca Cisl e Feneal Uil, ha avviato ufficialmente le procedure di messa in liquidazione dell’Associazione, notificando i licenziamenti ai 6 dipendenti: Rossella Borrelli, Filomena Di Fonzo, Rocco Di Resta, Ornella Diomaiuti, Giuseppe Maesano e Carmine Varone.
Lu.Mon