Lo scorso novembre il brigadiere Emanuele Reali ucciso dal convoglio, mentre provava ad acciuffare un topo d’appartamento in fuga. Il giudice non ritenne colpevole il 25enne del reato di morte in conseguenza di un altro reato, ma il gup lo condanna a 5 anni di reclusione per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale
Il brigadiere dei carabinieri Emanuele Reali morì travolto da un treno a Caserta, lo scorso novembre, inseguendo un ladro d’appartamento in fuga dopo un furto. Per quella morte, però, non c’è un colpevole. Al rito abbreviato, il gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato il 25 enne Pasquale Attanasio a 5 anni di reclusione, per le accuse di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Esclusa dal giudizio, quindi, l’originaria ipotesi della procura sammaritana: l’incriminazione per la morte a seguito di altro reato. A stabilire che non vi fosse un nesso tra la fuga e il decesso del carabiniere, era stato il gip Campanaro nel corso delle indagini. Esclusi i gravi indizi per l’accusa più grave, accogliendo la tesi difensiva, resta la condanna per le restanti imputazioni. Ed anche un’orrenda fine senza responsabili.