Una lunga nota della società di gestione degli aeroporti di Napoli e Salerno. Dura posizione dei consiglieri Fiola e Muscarà
La lettera che il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha inviato, nei giorni scorsi a Gesac, Arpac ed Enav sull’impatto dell’Aeroporto di Capodichino in termini di inquinamento acustico ha aperto un’ampia discussione istituzionale e politica su un problema reale che coinvolge i residenti di Napoli e di altri territori della provincia.
LA REPLICA DELLA GESAC – Una discussione che ha costretto la Gesac, società di gestione degli aeroporti di Napoli e Salerno, affidataria di una concessione di gestione totale di entrambi gli scali fino al 2045, di fornire, in una nota, una “doverosa precisazione”. “Mentre si prende atto della decisione del sindaco di evitare dibattiti in sede Consiliare, spesso innescati da affermazioni e giudizi affrettati e superficiali, e di riportare la discussione nelle sedi istituzionali proprie e cioè nella Commissione ex Art. 5, desta sconcerto e preoccupazione – sottolineano dalla Gesac – l’affermazione secondo cui “è indubbio che l’aumento del traffico aereo registratosi negli ultimi anni contribuisca alla produzione di rilevanti emissioni sonore e di un livello notevole di inquinamento acustico costituenti un pericolo ed una minaccia per la salute e la tranquillità non solo della popolazione residente nei pressi dello scalo, ma anche degli abitanti nei quartieri rientranti nei corridoi di atterraggio e decollo”. Parlare di ‘pericolo’ è oggettivamente infondato e rischia di generare un allarme del tutto ingiustificato“.
Il rumore aeroportuale, ricordano dalla societa di gestione, “è normato dal DM 31.10.97 che istituisce una specifica Commissione (ex Art.5) con il compito di definire la zonizzazione acustica, il sistema di monitoraggio e controllo e le azioni di mitigazione del rumore di origine aeronautica. Presieduta dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile e composta da:
ministero dell’Ambiente, Regione Campania, Arpac, Citt
Metropolitana, Comune di Napoli, Afragola, Casoria e Casalnuovo, Enav e rappresentanti delle compagnie aeree, la Commissione Art.5 dell’aeroporto di Napoli è la più antica d’Italia ed è stata la prima ad attivare, già nel 2003, un sistema di monitoraggio acustico composto attualmente da otto centraline e a sanzionare le compagnie aeree che violano le procedure antirumore, ad oggi rispettate da oltre il 98% dei voli”.
“In seno alla Commissione – ancora la nota Gesac – sono state adottate le seguenti ulteriori azioni di mitigazione: la chiusura dello scalo al traffico notturno (dalle 24:00 alle 6:00) ed una procedura di decollo aggiuntiva per meglio distribuire i voli sul territorio e ridurre l’impatto sul centro storico”.
Dalla societa di gestione anche un primo e “positivo” bilancio sulla nuova procedura di volo basata sulla guida satellitare, entrata in vigore in via sperimentale a fine febbraio. “Nei primi quattro mesi di sperimentazione (aprile-luglio), oltre 200 ore di volo in meno che si traducono in minore emissione di rumore e di CO2, stimata in oltre cinquemila tonnellate in meno. Il monitoraggio dei dati – spiega – è condotto dall’Arpac, la cui veste istituzionale a tutela dell’ambiente e della salute pubblica, è garanzia di terzietà”.
Nel dicembre del 2022, l’Aeroporto di Napoli “ha ottenuto il livello 4+ transition dell’Airport Carbon Accreditation di ACI Europe, la massima certificazione ambientale in campo aeroportuale, riconosciuta solo a 23 società di gestione al mondo. Il livello conseguito attesta che Gesac non solo riduce e neutralizza l’emissione di gas climalteranti, ma formalmente impegna tutti gli operatori aeroportuali a fare altrettanto. Negli ultimi 15 anni, a fronte del raddoppio del numero di passeggeri (5.7milioni nel 2007, 10.9 nel 2022) non è corrisposto un analogo incremento dei voli, cresciuti solo del 16%. Un risultato possibile grazie ad una strategia commerciale che ha incentivato l’utilizzo di aeromobili più capienti e di minore impatto ambientale e ad un maggior riempimento dei posti disponibili a bordo (passato dal 68 all’85%)”.
Peraltro, si precisa nella nota, “Gesac, consapevole che lo scalo partenopeo non può da solo rispondere alla crescente domanda di trasporto aereo della regione Campania, è impegnata nella realizzazione dell’aeroporto di Salerno che vedrà i primi voli a partire dall’estate 2024. Grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie disponibili sul mercato, Salerno sarà l’aeroporto più eco sostenibile d’Europa”.
Dalla Gesac ricordano poi che i city airports, “laddove presenti, sono considerati un valore aggiunto per lo sviluppo economico ed occupazionale del territorio e per la loro strategica posizione che li favorisce rispetto a scali decentrati e periferici. Napoli chiuderà il 2023 con 12 milioni di passeggeri circa, si stima che per ogni milione di passeggeri trasportati corrispondano tra gli 800 e i 1.200 nuovi occupati (fonte ACI – Airports Council International), un dato che, tradotto nella realtà campana, equivale a circa 13mila posti di lavoro”.
Infine, conclude la società di gestione degli scali campani, “oltre al beneficio complessivo per la collettività, i buoni risultati gestionali del 2022 hanno consentito di distribuire dividendi agli azionisti, fra cui anche oltre 8milioni di euro alla Città Metropolitana che detiene l’11,875% delle azioni”
CONSIGLIERA REGIONALE BRUNA FIOLA(PD): “INVITO VERTICI GESAC A CASA MIA PER UN CAFFÈ”
Immediata la replica della consigliera regionale Bruna Fiola(Pd). “Credo sia giusto in questo momento affrontare con serenità la questione dei voli che interessano la zona collinare di Napoli e sull’intera area nord della città – evidenzia in una nota Bruna Fiola – Come consigliera regionale ed esponente politico sento il dovere di farmi promotrice di una richiesta formale all’Arpac relativa ai dati degli ultimi mesi sull’inquinamento acustico, anche perché siamo al termine di una sperimentazione delle rotte iniziata a febbraio ed è giusto tirare le somme. Come cittadina della zona collinare mi unisco ai tanti che ne segnalano voli a tutte le ore, e invito i dirigenti di Gesac a prendere un caffè a casa mia per fargli capire la situazione del mio come di molti altri quartieri dalle sei di mattina fino a tarda sera”. “Siamo tutti convinti che ci sia tanto il pieno rispetto delle norme quanto la massima disponibilità a migliorare la situazione nelle sedi opportune – precisa Fiola – ma non possiamo negare che c’è un chiaro malessere dei cittadini, noi come loro rappresentanti dobbiamo segnalarlo”
Durissima la consigliera regionale Maria Muscarà sempre in prima fila nel difendere le rivendicazioni dei comitati di lotta territoriali.
“Dopo anni che chiediamo un incontro con lui, finalmente anche il Sindaco Manfredi si accorge dell’incessante rumore degli aerei che passano costantemente sulla testa dei napoletani, dichiarando che non è più sostenibile questa situazione. Sarà che vuole appoggiare il progetto di De Luca per l’aeroporto di Pontecagnano o realmente non si accorgeva di nulla? – dichiara Muscarà– Manfredi non dovrebbe dimenticare che nessun quartiere di Napoli è esente dalla problematica dell’inquinamento atmosferico e acustico, e soprattutto dalla sicurezza, in relazione all’enorme numero dei voli che si è decuplicato in questo periodo, con una sola pista e 30 voli l’ora, ossia un volo ogni due minuti. In commissione trasporti ho già fatto due audizioni sia con le associazioni di esperti e tecnici, che hanno denunciato tali pericoli, sia con Gesac diventato concessionario anche di Pontecagnano, per la pessima gestione ed il poco interesse verso la città. La responsabilità decade su Enac che non controlla, e peggio ancora sul Sindaco, che fino ad ora è stato sordo in quanto era suo dovere, non a metà agosto, aprire un tavolo per la risoluzione con gli organi di controllo. Ricordo la possibilità di investire sull’aeroporto di Grazzanise, oggi solo militare, con i suoi oltre 2000 ettari, ma chissà se Manfredi non ha già il progetto di appoggiare De Luca con Pontecagnano. Sicuramente Capodichino è saturo, altro che sviluppo è un imbuto!”.
A DIFENDERE GESAC SCENDE IN CAMPO L’UNIONE DEGLI INDUSTRIALI – Sulla questione scende in campo Jannotti Pecci presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli. “Purtroppo, il desiderio di politicizzare anche questioni da risolvere in una sede tecnica rischia di danneggiare fenomeni virtuosi come l’incremento considerevole dei flussi di passeggeri registrati dall’aeroporto di Capodichino e l’impegno della società di gestione per assicurare un sistema di monitoraggio acustico all’avanguardia. Un’attenzione e una sensibilità espressa anche sul versante del contrasto alle emissioni di gas climalteranti, tanto da far ottenere allo scalo il livello più elevato di certificazione ambientale nel suo campo. È quindi spiacevole che alcune preoccupazioni del Sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, vengano rese note attraverso indiscrezioni di stampa e non nella sede propria, ovvero la specifica Commissione presieduta da Enac che ha finora efficacemente affrontato la questione del rumore di origine aeronautica. Sono gli esperti e non i capigruppo dei partiti politici che possono valutare con cognizione di causa eventuali rischi di inquinamento acustico. No alla facile polemica e alle strumentalizzazioni: l’aeroporto di Capodichino è una risorsa preziosa per la crescita economica e sociale della nostra area e anche solo metterne in discussione l’assoluta e riconosciuta qualità può determinare gravissimi danni, ad esempio rendendolo meno attrattivo per le compagnie“
CiCre