Campania, ricomincia il cabaret di De Luca: non vuole aprire le scuole

Il prepotente signorotto in doppiopetto continua ad assumere comportamenti autoritari utilizzando la pandemia per promuovere iniziative demagogiche e propagandistiche. La solita strategia per avere visibilità,  distrarre l’attenzione dei cittadini dai veri problemi reali, in primis la fallimentare gestione della sanità

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il prepotente signorotto campano in doppiopetto continua ad assumere comportamenti autoritari utilizzando la pandemia per promuovere iniziative demagogiche e propagandistiche. La solita strategia per avere visibilità,   distrarre l’attenzione dei cittadini dai veri problemi reali, in primis lo sfascio, la fallimentare gestione della sanità, il mancato potenziamento dell’assistenza territoriale e domiciliare, la carenza di personale medico e infermieristico, i pronto soccorso saturi, le Asl che ogni giorno umiliano i cittadini senza “santi in paradiso”.

Nelle ultime ore è ricominciato il solito cabaret governatore  con l’annuncio di  non aprire le scuole il prossimo 10 gennaio. Decisioni che sarebbe stata concordata con i vertici regionali delle organizzazioni sindacali regionali di Cgil, Cisl, Uil, Gilda, alcuni sindacati di base, le associazioni dei presidi  e stando ad alcune indiscrezioni avrebbe informato il ministro della Salute, Roberto Speranza. L’ordinanza numero 1 del 2022 è stata firmata qualche ora fa. In una nota si legge che “con decorrenza dalla pubblicazione del presente provvedimento e fino al 29 gennaio 2022 è disposta la sospensione delle attività  in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n 65, e dell’attività  scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”

Si è irresponsabile aprile le scuole il 10 gennaio. Per quello che ci riguarda non apriremo le medie e le elementari. Non ci sono le condizioni minime di sicurezza” – ha dichiarato  De Luca, in una diretta Facebook. “In queste ore stanno lavorando le nostre strutture sanitarie, credo che ci sarà  a breve una unità di crisi che prenderà  atto di questa situazione in maniera responsabile – ha aggiunto- credo che andremo alla proroga dell’apertura a fine gennaio per quanto riguarda medie ed elementari“.

Dunque, il governatore continua a fare fughe in avanti e alimentare tensione decidendo in modo unilaterale di prorogare la chiusura delle primarie e secondarie di primo grado fino alla fine di gennaio. “Dobbiamo approfittare di questi 20-25 giorni per fare un lavoro straordinario, e qui chiedo la collaborazione di presidi, docenti e pediatri, per avere non 20 giorni di riposo, ma per utilizzare al meglio queste giornate per sviluppare quanto più possibile la campagna di vaccinazione per i bambini più piccoli”, ha dichiarato  l’ex sindaco di Salerno.

Come ha reagito il “governo dei migliori” guidato dal banchiere Mario Draghi? Il governo sarebbe intenzionato a impugnare la decisione del presidente della Campania secondo quanto riferito da fonti di Palazzo Chigi. Solo indiscrezioni. Nulla di ufficiale. Tra l’altro per l’impugnativa è comunque necessario un passaggio in Consiglio dei ministri.

Immediata la reazione delle associazioni sociali e dei pochi politici indipendenti e dotati di autonomia di pensiero.

Alessandra Caldoro

Se la giunta della Regione Campania non è in grado di garantire la Scuola, l’assessore Fortini deve dimettersi. Inaccettabile che siano ancora le famiglie della Campania a pagare, la richiesta è che vengano immediatamente attivate misure di sostegno quali bonus e congedi parentali – ha sottolineato Alessandra Caldoro dirigente cittadina di Fratelli d’Italia –  È il minimo, ma nulla può risarcire i bambini e i ragazzi della Campania; la loro colpa è quella di essere nati in una regione dove le Istituzioni negano loro il futuro. La scuola è il futuro, una regione che non difende la scuola è una regione senza futuro”.

Palmira Pratillo

Ci aspettiamo un’iniziativa forte del Governo, del ministro dell’Istruzione Bianchi e dei sottosegretari. Un eventuale provvedimento di chiusura delle scuole va impugnato e noi faremo tutto ciò che è in nostro potere perchè si ritorni a scuola in presenza quanto prima” – ha affermato Palmira Pratillo, presidente dell’Associazione Scuole Aperte Campania – Purtroppo ce lo aspettavamo – aggiunge Pratillo – ma siamo pronti a fare pressing sul Governo affinchè  impugni ogni eventuale ordinanza e anche noi comitati penso che ci muoveremo in questa direzione perchè ancora una volta in Campania i ragazzi vengono penalizzati e messi in Dad senza alcun motivo e in una regione dove tutto è aperto, tutto funziona e invece la scuola chiude”.

E per fare sentire la loro voce, i comitati No Dad pensano anche di tornare in piazza come spesso è accaduto durante lo scorso anno scolastico quando per lunghi mesi la scuola è stata a distanza.

”Vorremo avere giustizia per i nostri figli – conclude la presidente di Scuole Aperte Campania – che come gli altri ragazzi italiani hanno il diritto di andare a scuola. Siamo di nuovo in una situazione assurda”

Ciro Crescentini

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