Bologna, la sceneggiata di De Luca alla festa dell’Unità

Il notabile salernitano ha confermato l’obiettivo di candidarsi per il terzo mandato e puntare ai vertici del Pd, si è schierato in favore della Confindustria e dei licenziamenti lanciando un siluro contro il decreto Zan

Oggi alla Festa nazionale dell’Unità di Bologna, l’intervista al governatore della Campania Vincenzo De Luca si è trasformata puntualmente in un patetico teatrino, una sceneggiata mettendo in imbarazzo addirittura la giornalista Lucia Annunziata che ha avuto il compito di porre domande al notabile salernitano.

 Luca senza giri di parole ha esposto agli iscritti piddini i suoi obiettivi immediati: candidarsi per il terzo mandato alla presidenza governo regionale della Campania della Campania e puntare alla segreteria nazionale del Partito Democratico. “Sebbene malandata, abbiamo solo questa casa: il Pd. Io lo vorrei profondamente rinnovato: un partito fatto di militanti, non di anime morte – ha evidenziato De Luca –   Io credo che dopo le amministrative bisognerà pur fare un congresso”. Incalzato da Lucia Annunziata su una possibile candidatura ai vertici nazionale del partito, il governatore ha risposto con un laconico. “Non lo escludo

Il governatore non ha mancato di schierarsi in favore del presidente della Confindustria, Carlo Bonomi e dello sblocco dei licenziamenti e di attaccare il Decreto Zan: “Io non l’avrei votato così com’era. Infatti, è naufragato quando con poche correzioni sarebbero bastate 48 ore per blindarlo in Parlamento“.

De Luca si è soffermato sul rapporto con il Movimento 5 Stelle:  “I grillini rimangono in un ambito di grande ambiguità. A Napoli siamo alleati, ma negli altri tre capoluoghi della Campania al voto continuano a fare demagogia. Quindi, io dico no a un’alleanza strutturale con loro se questa significa che continuano a fare i loro comodi“.

IL governatore ha indossato la stella di sceriffo rilanciando in maniera demagogica tema della sicurezza. “Nel linguaggio politico del Partito Democratico c’è una parola che non esiste: la sicurezza. Ma questo non è possibile perchè la gente ha paura nei quartieri.” “Noi abbiamo paura a dire che la sicurezza oggi è uno dei bisogni fondamentali dei cittadini, ma questo è un problema che se non lo affrontiamo facciamo un regalo a quel ‘neanderthal’ di Salvini“, ha concluso.

CiCre

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