Bagnoli, corteo nel cantiere della messa in sicurezza: “Soldi pubblici non per la bonifica ma ai privati”

Gli attivisti denunciano: “550mila euro di fondi vengono sprecati, è la normale manutenzione prevista ogni anno con la sostituzione della sabbia inquinata. Così si fa un regalo ai concessionari delle spiagge. E il Comune se volesse potrebbe mettersi di traverso, ma fa solo dichiarazioni”

Sono di nuovo in piazza per dirigersi al cantiere “della finta messa in sicurezza”. A Bagnoli cittadini e movimenti marciano per “spazzare via il commissariamento-truffa e la speculazione”, agitando simbolicamente le scope. Oltrepassano le reti di sicurezza e invadono il cantiere sulla spiaggia per “documentare e denunciare – affermano – la farsa della messa in sicurezza e lo sperpero di risorse pubbliche per fare un regalo ai concessionari privati sul litorale”. Sulla spiaggia si tiene un’assemblea, al termine della quale si redige un documento che, per la prima volta, attacca il Comune, alleato nella lotta al commissariamento. All’amministrazione si imputa “l’insufficienza” nel “bloccare gli atti del commissariamento oltre le dichiarazioni”. Gli attivisti denunciano che “550mila euro di fondi vengono sprecati per operazioni che non servono alla bonifica di Bagnoli”. L’intervento in corso riguarda l’Arenile Nord e “non prevede altro – sostengono i movimenti che la ‘normale’ manutenzione prevista ogni anno con la sostituzione della sabbia inquinata depositata naturalmente sulla battigia, ovvero una operazione che si continua ad avallare e finanziare, quella della la manutenzione degli arenili, per alimentare questa spesa all’infinito. Insomma – aggiungono – parlare di bonifica è improprio poiché in questo caso si tratta di una messa in sicurezza provvisoria, valida fino alla prossima mareggiata. Chi pensava o ci ha creduto anche solo un minuto alla bonifica del mare, degli arenili a sud ovvero la spiaggia di Coroglio e spiagge pubbliche attrezzate rimarrà deluso”. Resta una dialettica divenuta tesa con Palazzo San Giacomo: a de Magistris si chiede di “mettersi di traverso” alla operazione “condotta da Invitalia e dal commissariamento straordinario”.

Gianmaria Roberti

(Foto Bagnoli Libera/Fb)

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