Autobus Anm, 2000 guasti in 3 settimane: autisti contro i vertici aziendali

I dipendenti della azienda di trasporto pubblico napoletana: “’L’amministrazione comunale ha accreditato sui conti circa 5 milioni di euro per riparare e pulire i bus e garantire la funzionalità del servizio, come vengono spesi?”

I vertici dell’Anm, azienda di trasporto pubblico napoletana, finiscono di nuovo nell’occhio del ciclone per la carente e inadeguata gestione della manutenzione dei bus.  Bus vecchi, fatiscenti da rottamare che si rompono continuamente mandando in tilt il   servizio e alimentando dure proteste da parte degli utenti. Dal primo al 22 giugno scorso, sono stati segnalati alla direzione aziendale ben 2010 guasti di mezzi. Sotto accusa gli interventi manutentivi. Eppure, nell’ultimo anno, l’amministrazione comunale ha accreditato sui conti dell’Anm circa 5 milioni di euro per riparare e pulire i bus e garantire la funzionalità del servizio. Invece, la rottura dei mezzi causa la cancellazione di intere linee, alimentando  inevitabili proteste da parte degli utenti. “Come vengono spesi i soldi che la nostra azienda  versa alla ditta appaltatrice per le pulizie? – domanda una lavoratrice addetta alla guida – Gli autobus viaggiano sempre sporchi e puntualmente vanno in tilt,  gli operai delle ditte di pulizia  vengono sottopagati, senza beneficiare  nemmeno del  minimo indispensabile per poter eseguire il proprio lavoro”. Intanto continuano gli atti di ingiustizia sociale.   “L’azienda ha autorizzato centinaia di promozioni inutili, improduttive in favore di  dirigenti super-pagati. Alcuni dirigenti aziendali percepiscono stipendi superiori a quelli dei ministri – aggiunge ancora l’autista –  Il sindaco di Napoli ha messo a capo dell’azienda “madre” che gestisce ristrutturazioni e fusione, un suo uomo di fiducia. Visti i risultati della scarsissima funzionalità e l’aumento degli sprechi aziendali, l’uomo di fiducia del sindaco De Magistris, non si è accorto di nulla?”

 

E non finisce qui.  Circa 790 bus dell’Anm non sarebbero dotati di cassette di pronto  soccorso e gli autisti non sono formati per l’assistenza immediata. L’azienda di trasporto pubblico  non rispetta le normative previste dal codice della strada, le leggi e le circolari ministeriali, in primis il decreto legge numero 388 del 15 luglio 2003. Una situazione gravissima denunciata dai rappresentanti della sicurezza dei lavoratori. La sicurezza, la  manutenzione sono considerati  inutili accessori. Gli autisti dovrebbero essere formati per il primo soccorso nei confronti degli utenti. Per esempio, in caso di emergenza o di incidente dovrebbero essere in grado di fare una respirazione bocca a bocca o un massaggio. I lavoratori hanno  segnalato inutilmente all’azienda la mancanza dell’equipaggiamento di sicurezza su molti bus che continuano a circolare senza gli appositi martelletti frangivetro. Freni che non funzionano, riscaldamento e porte rotte, gas all’interno del veicolo. Centinaia le segnalazioni all’azienda da parte degli autisti dell’Anm ai dirigenti aziendali. Ci sono autisti ad esempio che denunciano la presenza di gas di scarico all’interno della vettura. Si registrano poi guasti alle luci di posizione, alle porte che non si aprono o che, per assurdo, si aprono durante il tragitto. Ci sono poi pullman che in frenata tendono ad andare a sinistra a causa del malfunzionamento dello sterzo o nei quali non si chiudono i finestrini. Altro problema è quello della pulizia e dell’igiene. Quasi tutte le vetture risultano sporche sia nello spazio riservato ai passeggeri sia in quello dell’autista. Molti pullman sono ricoperti di polvere. Ci sono poi autobus nei quali piove all’interno, altri con il cruscotto danneggiato o senza acqua nei tergicristalli. La sicurezza nei luoghi di lavoro non viene percepita dai dirigenti aziendali dell’Anm come un dovere ma una voce negativa sul bilancio.

Ciro Crescentini

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