Arrestati due manager della Parmalat  per favori al clan dei Casalesi

Presenti agli incontri con i nipoti del boss e l’imprenditore arrestato

L’imprenditore di Castellammare di Stabia, Adolfo Greco figura tra le sette persone arrestate oggi nell’ambito dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli su presunti fiancheggiatori del clan dei Casalesi. Greco, che era concessionario in esclusiva sul territorio stabiese di prodotti del gruppo Parmalat e Latte Berna, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Per gli investigatori della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, avrebbe aiutato un’azienda – secondo la Procura Antimafia intestata a un prestanome della camorra – ad inserirsi nel settore della commercializzazione e distribuzione del latte. Nella tarda serata di ieri Greco aveva ottenuto i domiciliari nell’ambito dell’inchiesta per estorsione aggravata dalla matrice camorristica per la quale è attualmente sotto processo. Per questi fatti è detenuto in carcere dal 5 dicembre 2018. Il provvedimento di attenuazione della misura cautelare era in attesa di esecuzione. La ditta di distribuzione Euromilk, sotto altre forme societarie, avrebbe continuato ad avere rapporti con la Parmalat (che non risulta coinvolta in questo procedimento) malgrado il sequestro disposto nell’ambito di un’altra inchiesta continuando a produrre guadagni per i fratelli Capaldo i quali hanno continuato ad avere il controllo camorristico della distribuzione del latte in Campania anche grazie all’aiuto fornito da Adolfo Greco. Sarebbe stato lui, infatti, a consigliare ai nipoti di Zagaria, figli di sua sorella Beatrice, di costituire una cooperativa di lavoratori – poi trasformata in srl, la Santa Maria srl – alla quale far “ereditare” i contratti che Euromilk aveva con Parmalat, quest’ultimi portati avanti malgrado il sequestro e l’amministrazione giudiziaria. Per agevolarli, sempre secondo la DDA (sostituti procuratori Giordano e Cimmarotta), Greco avrebbe concesso loro il latte da distribuire praticamente a prezzo di costo, per un paio di mesi. Soldi che poi gli sarebbero stati corrisposti solo diverso tempo dopo. Il giudice ha disposto invece gli arresti domiciliari per due dirigenti locali della Parmalat, Lorenzo Vanore e Antonio Santoro, e per due prestanome, Giuseppe Petito e Teresa Zazzaro a cui si contesta il trasferimento fraudolento di valori. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato (Squadra Mobile della Questura di Napoli e Commissariato di Castellammare di Stabia), Greco, i nipoti del boss Zagaria e i dirigenti locali Parmalat avrebbero preso parte a degli incontri tra Castellammare di Stabia e la Penisola sorrentina

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