Anm, i dipendenti invocano nuove divise: “Aspettiamo da anni, è questione di decoro”

Nel mirino ancora gli stipendi d’oro dei funzionari. E c’è chi finora ha provveduto a spese proprie per acquistare vestiario in grado di dare un aspetto professionale

Sono anni che i dipendenti dell’Anm, l’azienda di trasporto del Comune di Napoli, non ricevono divise. Emerge una seria questione di decenza e di decoro per la nostra Città. Eppure il contratto nazionale prevede un ricambio periodico di tutte le componenti della divisa: dalla camicia, ai pantaloni, alla giacca. Questa situazione, oltre a creare un problema ai dipendenti, non è certo un ottimo biglietto da visita per la stessa azienda. Una ulteriore carenza che si aggiunge ai depositi pieni di pullman destinati alla rottamazione. Non è un bello spettacolo da mostrare ai viaggiatori dei mezzi. L’immagine che l’Anm dà di se stessa in questo modo è a dir poco imbarazzante. Ancor peggio, chi ha il ruolo di controllore se si presenta alle persone senza una divisa dignitosa perde anche di credibilità nello svolgimento delle sue mansioni. Le richieste di rinnovo del vestiario sono state inoltrate da tempo dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori. “Speriamo che si trovi una soluzione quanto prima. Così non si può proprio andare avanti. Noi amiamo l’Anm, amiamo il nostro lavoro e ci dispiace vedere la nostra azienda ridotta nello stato in cui versa oggi – sottolinea Maria Aprovitola, autista militante dell’organizzazione sindacale ‘Cambiamenti’ – Va bene il risanamento ma non ci può essere risanamento senza tagli agli sprechi. Sono anni che il personale non viene fornito di divisa. Sembriamo l’esercito di Francischiello. In questi anni ho sempre comprato io le camicie golfini e giubbini a tinta per avere un aspetto più professionale a lavoro – Ora non voglio farlo più, ho detto basta da quando ho saputo delle cifre dei superminimi percepiti dai cari colleghi funzionari. Non è possibile che questi prendono 3500 euro di stipendio extra oltre a quello ordinario – Conclude – E io e molti altri colleghi dovremmo comprarci la divisa”.

Ciro Crescentini

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