Allarme pedofilia, il garante attacca curia e cardinale Sepe: “Da loro nessuna collaborazione”

Il dossier del garante dell’Infanzia: “Abbiamo testimonianze dirette e indirette di 200 casi, ci sono intere zone in quartieri molto critici. Anche alle parrocchie avevamo inviato il questionario: nonostante le promesse non ce ne hanno restituito nessuno”

“Avevo chiesto anche alla Curia arcivescovile e ci era stato assicurato che il questionario utilizzato per la nostra prima ricerca, proprio perché anonimo, sarebbe stato distribuito. Non abbiamo ricevuto nulla”. Nel giorno in cui si presenta il drammatico dossier sui bambini abusati, il garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Campania, Cesare Romano, attacca la chiesa di Napoli ed il cardinale Sepe. Una polemica nata dall’invio dei questionari utilizzati per la ricerca su violenze e incesti ai danni di minori. “Purtroppo – dichiara Romano alla trasmissione “Restate scomodi” di Radio 1 Rai- spesso non ho la collaborazione degli enti preposti. Le faccio un esempio e lo dico in maniera un po’ polemica. Avevo chiesto alla Curia una somministrazione di un questionario, ovviamente anonimo, a tutte le parrocchie della Campania; non ho ricevuto, dopo che mi era stata assicurata la massima collaborazione, neanche un questionario. Questo mi è molto dispiaciuto”. Romano è duro con la Curia e le parrocchie: “Loro sono i depositari dei segreti in confessionale, ovviamente se un questionario è anonimo non ci voleva moltissimo a collaborare. Questo lo dico, ripeto in maniera polemica perché mi sarei aspettato una collaborazione fattiva dopo che ho un patrocinio super-morale da parte del Cardinale”.

 

LA CURIA: “SONO DATI SENSIBILI” – Riguardo la polemica innescata da Romano, dalla Curia trapela che due anni fa il cardinale Sepe indicò un sacerdote all’interno della commissione del garante, nomina non formalizzata. Il portavoce della Curia, Enzo Piscopo, spiega ad Avvenire, che “Essendo dati sensibili” quelli richiesti dal questionario “i parroci non possono comunque divulgarli”.

 

LA RICERCA: TESTIMONIANZE SU OLTRE 200 CASI – “Abbiamo testimonianze dirette e indirette, che ci sono intere zone” in “quartieri molto critici” in cui “l’abuso sessuale, l’incesto, è elevato a normalità”. Un dossier come una frustata sull’indifferenza alle violenze sui minori. Il garante presenta a Napoli una ricerca che stima in oltre 200 i casi di maltrattamenti e abusi fra le mura domestiche. Romano cita i quartieri Salicelle ad Afragola, Madonnelle ad Acerra, Caivano e alcuni nella città di Napoli.
“Abbiamo fatto questa ricerca  – dice  – proprio per evidenziare che il fenomeno è abbastanza consistente, è trasversale ed è molto sommerso”.

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