Afragola, giudice reintegra il dipendente malato Sla licenziato e condanna gruppo supermercati Di Palo a risarcire stipendi arretrati

Accolta la tesi della giuslavorista Giuliana Quattromini avvocato difensore del lavoratore

Il Tribunale del lavoro di Napoli Nord ha annullato il licenziamento e disposto il reintegro di un dipendente dei supermercati Iper Trade, Gruppo Di Palo di Afragola licenziato per avere superato il periodo di comporto in quanto malato di sclerosi laterale amiotrofica. Il Giudice del lavoro Anna Pia Perpetua ha annullato il licenziamento e accolto la tesi della Giuslavorista Giuliana Quattromini, avvocato difensore del lavoratore che aveva sostenuto che “la patologia da cui è affetto, stante la sua natura permanente ed irreversibile, è cosa diversa dalla malattia a carattere temporaneo e costituisce un vero e proprio “handicap”. L’azienda dovrà ripristinare il pagamento dello stipendio e risarcire gli arretrati, compresi i contributi previdenziali.

Avvocato Giuliana Quattromini

Il licenziamento deciso da Iper Trade Gruppo Di Palo provocò una forte indignazione. In difesa del lavoratore scesero in campo autorevoli avvocati giuslavoristi, la Rete e Soccorso per i diritti, le associazioni dei consumatori e parlamentari regionali che annunciarono interrogazioni consiliari. Una decisione alquanto singolare considerato che il lavoratore aveva diritto a permessi per visite specialistiche prescritte dal medico competente aziendale e dalle strutture sanitarie pubbliche e poteva beneficiare del periodo di aspettativa previsto dal contratto nazionale di lavoro di categoria. Le decisioni assunte dalla società sono gravissime. Un comportamento per niente responsabile sul piano etico e sociale. Il licenziamento è l’effetto del clima ostile nei confronti dei lavoratori che hanno problemi di salute. Lavoratori “usa e getta“.

Il padronato dopo avere beneficiato di sovvenzioni indirette dallo Stato (benefici fiscali, cassa integrazione, sospensione delle tasse) previste dall’emergenza sanitaria Coronavirus continua a scaricare i costi della crisi sulle persone deboli.

Ciro Crescentini

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