Voto di scambio politico mafioso, dal Senato ok al ddl per inasprire le pene

Il provvedimento passa con 160 voti favorevoli: contrari Pd, Fi e Leu. Per il candidato e per chi gli procura voti sporchi il rischio è una condanna tra i 10 e i 15 anni. Polemica di Libera: “Le modifiche al testo vanificano gli aspetti positivi”. Ora si esprimerà la Camera

Scambio elettorale politico mafioso, passa al Senato il ddl fortemente voluto dal M5s, con 160 voti favorevoli. Se un candidato accetta i voti di un mafioso, promettendo in cambio denaro o favori, rischierà una condanna tra i 10 e i 15 anni, al pari del boss.  Se poi il candidato viene eletto in quella stessa tornata elettorale, scatterà l’aggravante e la pena aumenterà della metà. E ci sarà l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Sono 98 e 7 gli astenuti i contrari al testo di modifica dell’articolo 416 ter. A votare contro sono Leu, Pd e Forza Italia. A favore Lega, M5s e Fratelli d’Italia. Il provvedimento ora passa alla Camera. Per il senatore Cinque Stelle Mario Giarrusso, relatore e primo firmatario, “è un passo fondamentale nella lotta alla mafia” perché “l’articolo 416 ter del codice penale esiste da molti anni, ma è sempre stato poco efficace. Nel 2014 il Pd e i suoi alleati lo hanno addirittura peggiorato, rendendo più difficile condannare queste persone che fanno i patti col diavolo”. Pd, Leu e l’associazione Libera sostengono invece che il fatto che la promessa di procurare voti debba necessariamente provenire “da parte di soggetti la cui appartenenza alle associazioni di cui all’articolo 416-bis sia a lui nota” vanifica gli aspetti positivi. Per Forza Italia, inoltre, il ddl “prevede solo aumenti indiscriminati di pena che non rappresentano un deterrente”.

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