Vittime del Salva-Banche: “Trasferiamo in altri istituti i nostri conti correnti”

Il comitato di risparmiatori che si ritengono danneggiati dalla norma del governo: “Le obbligazioni subordinate vendute dagli stessi dipendenti delle 4 banche, come titoli sicuri e con tassi di interesse bassi”

ROMA – Si ritengono “truffate dal decreto 180/2015” e “stanno trasferendo in altri istituti, o altrove, quello che rimane dei propri risparmi, trasferendo i loro conti correnti siti presso la Nuova Banca Popolare di Etruria e del Lazio, la Nuova Banca Marche, la Nuova Banca Carife e la Nuova Carichieti”. Le Vittime del Salva-Banche, riunite in un comitato, annunciano le prime mosse dopo la manifestazione di protesta di domenica scorsa in piazza Montecitorio. I risparmiatori, che hanno aperto un gruppo su Facebook, in una nota precisano di essere tutti correntisti delle 4 Banche salvate dal provvedimento del governo e che “sono stati spinti, in maniera obbligata ed inconsapevole,ad acquistare obbligazioni subordinate”.

I cittadini affermano che le obbligazioni subordinate erano “vendute dagli stessi dipendenti delle 4 banche, come titoli sicuri e con tassi di interesse bassi, quindi che non presupponevano alcun speculazione e rischio. Per questo – afferma la nota – i correntisti stanno già procedendo al trasferimento dei propri conti correnti in altri Istituti che non siano collegati alla dirigenza delle 4 vecchie e nuove banche e ai probabili Istituti che a gennaio acquisteranno le nuove banche. Per la maggior parte, ricorrerà ad Istituti che godono di una vigilanza più attenta rispetto a quella che è stata in grado di fornire Bankitalia”. La battaglia a carte bollate è appena iniziata. A breve il gruppo delle ‘ittime del Salva banche darà informazioni riguardo alle cause di frode, mancata vigilanza, dichiarazioni false al mercato e notizia sulle azioni contro le istituzioni e i protagonisti della vicenda, con la coordinazione di Adusbef e Federconsumatori. Sul caso, Il Movimento 5 Stelle ha depositato un subemendamento. I risparmiatori aggiungono che non accetteranno alcun “conteitno” e si batteranno fino a quando non verranno risarciti agli obbligazionisti il capitale e gli interessi o titoli comparabili dalla nuova banca e agli azionisti un warrant “sintetico” 1:1 ratio, in grado di permettere la sottoscrizione di percentuale di sconto definita, nel caso di quotazione in borsa della nuova entità. Obiettivo del comitato è informare dell conseguenze che ogni risparmiatore italiano potrebbe subire con l’entrata in vigore del “Bail-in”, al fine di proteggersi.

(Foto Federico Chelini/Fb)

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest