Venezuela,  assedio medievale

 Gli Stati Uniti prima causa della crisi

Il Venezuela sta subendo un grave assedio medievale’ per via delle sanzioni da parte dell’impero americano, e questo costituisce la principale delle violazioni dei diritti umani“: lo dice Pino Arlacchi, ex vicesegretario generale dell’Onu, intervenendo all’incontro ‘Venezuela, tra ingerenze e fake news’, organizzato a Roma dal Comitato nazionale dell’Anpi. Secondo Arlacchi “la principale delle fake news sull’attuale situazione del Paese sudamericano consiste nell’ignorare il ruolo degli Stati Uniti nell’alimentare la crisi”.  “Washington –  sostiene il relatore –  avrebbero sferrato una guerra economica contro Caracas favorendo l’iperinflazione, la difficolta’ d’accesso delle importazioni e ai mercati finanziari attraverso il blocco alle transazioni monetarie venezuelane esercitato dalle banche straniere. Per Arlacchi gli istituti di credito “temono ritorzioni da parte degli Stati Uniti”. Un esempio: il blocco all’acquisto di partite di insulina da parte del governo venezuelano che la Deutsche Bank avrebbe esercitato lo scorso anno, scatenando una grave carenza interna. Grave anche il blocco dei fondi nelle banche all’estero, pari a 13 miliardi di dollari. Alla luce di questi dati “in Venezuela non c’e’ nessuna crisi umanitaria in atto. Le difficolta’ di approvvigionamento sono determinate dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti” sostiene Fabio Marcelli, dell’Associazione Giuristi Democratici. Certo che il Venezuela “non sia un regime autoritario”. Gia’ osservatore elettorale varie volte, tra cui anche alle ultime presidenziali di maggio 2018, Marcelli ricorda che “in Venezuela si conta un numero molto elevato di appuntamenti elettorali, con un sistema di voto trasparente a cui vegliano solitamente molti osservatori esterni. relatori elencano le altre bufale: dal rogo dei camion di aiuti al confine con la Colombia da parte di Maduro, poi smentita dall’emittente TeleSur, all’inflazione, che sarebbe stata indotta dall’esterno.Oscurate” anche le manifestazioni filo-Maduro, “molto piu’ partecipate di quelle a sostegno di Juan Guaido'” a inizio anno, come riferisce Fabrizio Casari, direttore di ‘Altre notizie’. “Gli Stati Uniti hanno invitato varie volte i militari a disertare. Se la situazione interna fosse tanto difficile perche’ non voltano le spalle a Maduro?” si chiede Casari, d’accordo con la tesi generale che emerge dall’incontro: quella secondo cui a manipolare la disinformazione siano gli Stati Uniti – sostenuti dall’oligarchia interna venezuelana – interessati ad appropriarsi delle ricchezze naturali del Venezuela. La politica estera della Casa Bianca e’ quindi culminata piu di recente nel sostegno all’assunzione, da parte del presidente del parlamento, Juan Guaido‘, della carica di presidente ad interim. Un gesto che tuttavia rappresenta una “grave ingerenza esterna negli affari del Venezuela” ha detto Fabrizio De Sanctis, dell’Anpi, convinto che tale presa di posizione abbia avuto solo l’effetto “di spaccare l’America Latina e la comunita’ internazionale”.

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