Turchia, stop anche alla Convenzione europea sui diritti umani

Oggi la ratifica in parlamento dello stato d’emergenza per 3 mesi, annunciato ieri. Si susseguono arresti ed epurazioni di sospetti golpisti

Prima l’annuncio di ieri dello stato di emergenza per 3 mesi. Ora la Turchia sospende la Convenzione europea sui diritti umani. Per farla smettere di soffrire, forse. “Abbiamo fatto come la Francia” specifica un puntiglioso vicepremier e portavoce del governo, Numan Kurtulmus, riferendosi alle decisioni post 13 novembre. Per addolcire la pillola, aggiunge che però l’esecutivo spera di poter revocare lo stato di emergenza già dopo “40-45 giorni”. Difficile da credere, mentre si susseguono arresti ed epurazioni di sospetti golpisti, giunti a quota 50mila. In base all’articolo 120 della Costituzione, lo Stato d’emergenza non può superare i sei mesi. Ma il parlamento ha il potere di interromperlo o di estenderne la durata per periodi di quattro mesi rinnovabili. Oggi la ratifica formale. Con l’entrata in vigore, presidente e governo saranno investiti dei poteri speciali ed estesi. Finora avevano le mani legate, in effetti.

 

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