Torna la cassa integrazione per cessazione di attività, tutelati 160 mila operai

 

Smantellato altro pezzo del Jobs Act

Torna la cassa integrazione straordinaria per la cessazione di attività. Lo prevede il decreto “urgenze”, in vigore dal 29 Settembre scorso. L’ ammortizzatore sociale fu escluso dal Jobs Act, la legge sul mercato del lavoro approvata  dal governo di Matteo Renzi.  Oltre 160 mila operai  potranno continuare a beneficiare  di un sostegno al reddito. La cassa integrazione straordinaria riguarderà le crisi aziendali, qualora l’azienda abbia cessato o cessi l’attività produttiva. Sarà fondamentale dimostrare che ci siano concrete prospettive di cessione dell’attività con il passaggio dei lavoratori al nuovo acquirente, oppure sia possibile realizzare interventi di reindustrializzazione del sito produttivo, oppure inserire i lavoratori all’interno di specifici percorsi di politica attiva.

Significativa la testimonianza di Paolo Secci uno dei 318 lavoratori della Bekaert, multinazionale belga, stabilimento di di Figline Valdarno che dallo scorso giugno si oppongono alla chiusura della fabbrica e ai licenziamenti.

Scusatemi se mi permetto di intervenire io sono un dipendente della Bekaert  che ha tirato un grosso sospiro di sollievo l’altra sera quando ho visto pubblicato nella gazzetta uffuciale il decreto genova. Io ho provato sulla pelle tutte le storture del Jobs Act quasi subito subendo un demansionamento previsto dal questa legge  e con me altri 7 colleghi.  Io non ho mai votato 5 stelle perché non riuscivo a dare fiducia a questo movimento e sono sincero e vi dico che in campagna elettorale Di Maio non mi piaceva per nulla. Oggi sono stato sconvolto dall’ umanità di questa persona che ha puntualmente fatto quello che mi ha promesso personalmente ai cancelli della fabbrica chiusa il 10 di Agosto. Eravamo tutti e 318 ad un passo dal baratro dei licenziamenti, oggi non abbiamo risolto i problemi ma abbiamo una aspettativa di reindustrializzazione con 1 anno di tempo per farla. Adesso anche il sindacato ha una grossa arma di contrattazione nelle mani e la partita con Bekaert ce la possiamo giocare diversamente: non c è piu lo spauracchio dei licenziamenti che sarebbero scattati fra 4 giorni. Non so voi ma io ho 2 bambine a piccole di 4 e 6 anni adesso guardo al mio e al loro futuro in maniera diversa. Non posso che ringraziare tutti i colleghi ed il sindacato che unito e compatto ci ha guidato e guida in una lotta perfetta, ma il mio cuore oggi mi dice di ringraziare anche un politico che in 25 anni di lavoro non avevo mai visto mantenere le promesse puntualmente e velocemente come il ministro Di Maio, mi convinco sempre di più che se al governo ci fosse stata un altra forza politica oggi sarei stato già licenziato”

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