Sospensiva di sfratto per Grazia Biondi, simbolo della violenza contro le donne

La signora di Baronissi, che doveva lasciare la casa all’ex marito violento, riesce ad ottenere una proroga fino al prossimo giugno

Grazia non smette di ringraziare le donne che le hanno manifestato solidarietà e sorellanza. E’ pronta ad andare via da quella casa anche sua, in cui i suoi genitori hanno investito i propri averi, perché c’è un ufficiale giudiziario pronto ad intervenire tra un paio d’ore. Nel parcheggio in località Saragnano, di Baronissi, una station wagon vecchio tipo, stracolma di pacchi, di coperte che si sforzavano di coprire il tutto. In quei pacchi vi era compressa la vita di Grazia Biondi, diventata simbolo della lotta alla violenza sulle donne, (tanto da essere chiamata nel novembre del 2017 a tenere un intervento a Montecitorio, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza alle donne), dopo che per anni ha subito le violenze del marito (infine denunciato e condannato). Sì, Grazia Biondi, la donna che ha avuto la forza di sopravvivere e il coraggio di denunciare la violenza domestica, quella subdola, celata dalle belle apparenze e da quegli agi che le sono stati contestati anche in varie occasioni processuali, quasi come se “una bella vita” dovesse silenziare soprusi, abusi, vessazioni quotidiane. Si era vista notificare uno sfratto giunto al termine di una procedura contestata e contro il quale l’Assemblea Permanente delle Donne di Salerno e provincia si è schierata, ieri mattina con un presidio permanente. A chi le chiedeva dove sarebbe andata a dormire, Grazia rispondeva “Da Anna Maria. Stasera da Anna Maria, domani non so, si vedrà. Mi hanno chiamata in tante, anche da Roma, da Milano … Oggi so solo una cosa: non sono sola!” Anna Maria, è un’altra donna altra battagliera. Un’altra donna che da sola ha affrontato un’altra battaglia, quella contro il fenomeno del randagismo a Baronissi: “Anche i cani hanno un cuore – dice – che batte e non vanno abbandonati”. Le solitudini si incontrano e fanno rete. Una rete fitta tra donne che si riconoscono nelle numerose ingiustizie che si sono radicalizzate nei pensieri, nei comportamenti, nelle professioni! In modo profondo e finiscono per generare altre ingiustizie. “Mi possono portare via tutto, – prosegue Grazia Biondi – ma nessuno mi porterà via i miei valori, la mia dignità. Non mi sono mai sporcata. Non mi sono mai nascosta dietro la mia invalidità”. Intorno alle 15, davanti all’abitazione di Grazia arriva un gruppo di persone tra questa persone c’è l’ex marito e il figlio nato dal suo primo matrimonio (Grazia è stata la sua terza moglie). Quest’uomo ha al suo attivo ben tre separazioni. La seconda, i cui atti sono stati archiviati, sembra essere la fotocopia di quella di Grazia, ma qui ci sono altri due figli. Grazia non ha avuto figli. Arriva anche una squadra di operai, deputati al cambio delle serrature. Entrano in casa, passano i minuti, mentre fuori le donne dell’ “Assemblea Permanente delle Donne di Salerno e provincia” resta in attesa di sapere cosa stia succedendo. Ad un certo punto gli operai vanno via. Grazia Biondi ha avuto una sospensiva dello sfratto fino al prossimo mese di giugno. “E’ un ottima notizia – dicono le donne che sostengono Grazia – adesso abbiamo più tempo per lottare e vincere, perché noi non ci fermiamo”.

Monica De Santis

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