Sindacati contrari alla crisi del governo Conte: “Questo Paese è stanco di campagne elettorali”

Al centro dell’attenzione i drammatici problemi occupazionali e sociali del Paese

Le organizzazioni sindacali sono contrari alla crisi di governo. Invitano le forze politiche di maggioranza a trovare un’intesa sulle questioni di merito, in particolare sui problemi sociali che alimentano tensione tra i lavoratori.  Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini invita le forze del Governo ad agire. “Questo paese è stanco di campagne elettorali – afferma a margine di un incontro a Genova –Vorrei far notare che alle elezioni europee il 44% non è andato a votare, stiamo parlando di quasi 20 milioni di persone che hanno scelto di non andare a votare. Un numero così alto non c’era mai stato, vuol dire che sta aumentando il numero di persone che non ci sentono più rappresentate da nessuno”. Per Landini occorre “far ripartire gli investimenti, fare una vera lotta all’evasione fiscale, una vera lotta alla corruzione. Bisogna rafforzare i servizi sociali, creare lavoro che senza investimenti non si fa.Questi sono i temi che vanno affrontati e per farlo serve un Governo che si rimetta discutere di queste questioni e che si rimetta a confrontarsi anche con i sindacati e con le parti sociali”. Sulla stessa lunghezza d’onda la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan “Il Presidente del Consiglio Conte ha fatto un intervento assolutamente significativo, richiamando alle loro responsabilita’ i due partiti di governo e dicendo una cosa importante: in questo momento il Paese ha bisogno di scelte, non di vivacchiare. Ora vedremo le risposte”. C’e’ una urgenza estrema- ha aggiunto– di dialogo con l’Europa ma anche urgenza sulle scelte delle priorita’. Il Paese ormai e’ a crescita zero, ha bisogno di sbloccare immediatamente risorse nell’economia reale a partire dallo sblocco delle medie e grandi opere infrastrutturali, parliamo di tanti miliardi bloccati e circa 400 mila posti di lavoro. Poi ha fortemente bisogno di investimenti pubblici e privati. Per questo mi auguro che celermente si faccia chiarezza per il bene del paese, perche’ ogni giorno che passa la decrescita e’ sempre meno felice, una crescita infelice per tante e tante persone, come dimostrano anche le tante vertenze aperte al Mise. Tra l’altro siamo anche in attesa della risposta della Unione Europea al nostro paese ma bisogna che si apra un dialogo, un confronto costruttivo e questo si puo’ fare solo se si dimostra di avere la volonta’ di far crescere il paese e di investire sulla crescita. Questo fa la differenza anche nei rapporti con l’Europa”.

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