Saronno, sospettati di essere amanti killer in corsia: arrestati medico e infermiera

Tra le 5 vittime il marito della donna. Insieme ai due arrestati ci sono altri 14 indagati che sono quasi tutti medici dell’ospedale. Sono accusati, a vario titolo, di omessa denuncia e favoreggiamento personale, falso ideologico per aver certificato false patologie per convincere una delle vittime di una malattia inesistente

In quattro casi, secondo gli investigatori, il nesso di causalità tra la somministrazione di farmaci e la morte è stato accertato “con elevata gravità indiziaria”. In altri casi esaminati invece è stata ugualmente accertata la somministrazione incongrua di farmaci ma non è stato possibile escludere che il paziente, tenuto conto delle sue condizioni di salute, sarebbe deceduto comunque. Inchiesta choc a Saronno (Varese): un medico anestesista, il 60enne Leonardo Cazzaniga, è stato arrestato per l’omicidio di quattro anziani pazienti del locale ospedale  e per la morte del marito della sua amante, l’infermiera Laura Taroni che deve rispondere anche lei del delitto avvenuto il 30 giugno 2013. L’attività svolta dai carabinieri, affiancati dai militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Varese, ha permesso di contestare al medico anestesista per quattro omicidi commessi, da solo, tra il febbraio 2012 e l’aprile 2013. Tutte anziane le vittime a cui il medico del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno avrebbe somministrato dosi letali di farmaci. Anche al marito dell’amante sarebbero stati somministrati, per un lungo periodo, farmaci assolutamente incongrui rispetto alle sue condizioni di salute, debilitandolo fino a portarlo alla morte.

Il medico, già in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, ora trasferito ad altro ufficio, deve rispondere di omicidio volontario per quattro pazienti deceduti il 18 febbraio e il 30 aprile 2012, il 15 febbraio e il 9 aprile 2013. Le dosi letali di farmaci (clorpromazina, midazolam, morfina, propofol e promazina) sarebbero stati somministrati per via endovenosa, in sovradosaggio e in rapida successione. Delitti commessi “non per un movente economico”, assicurano gli investigatori. E’ del 30 aprile 2013, invece, il delitto del marito dell’infermiera con cui il medico aveva una relazione sentimentale. I due amanti avrebbero ucciso l’uomo con un mix mortale di farmaci. Un delitto volontario di cui deve rispondere anche la donna, all’epoca in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Saronno e ora in servizio in un altro reparto. L’inchiesta è nata nel giugno 2014 dopo la denuncia da parte di un’infermiera, titolari i carabinieri di Saronno, mentre le Fiamme Gialle di Varese si sono occupate degli accertamenti patrimoniali. Intercettazioni telefoniche e ambientali, insieme all’acquisizione della documentazione medica – nell’ottobre 2015 è stata disposta una consulenza medico-legale collegiale – hanno permesso di fare luce su otto casi sospetti di cui si è occupato l’anestesista. Insieme ai due arrestati ci sono altri 14 indagati che sono quasi tutti medici dell’ospedale, compreso il primario del pronto soccorso e due direttori sanitari, l’attuale e il suo predecessore. Sono accusati, a vario titolo, di omessa denuncia e favoreggiamento personale, falso ideologico per aver certificato false patologie per convincere una delle vittime di una malattia inesistente.

Non sono stati ipotizzati dagli inquirenti casi di omicidio successivi al maggio 2014. Sono state fatte delle perquisizioni nei confronti dei due principali indagati non solo nelle loro abitazioni, ma anche negli ospedali di Angera, Busto Arsizio e Saronno. Le indagini hanno escluso il concorso di personale dell’ospedale di Saronno negli omicidi dei pazienti di cui è accusato il medico anestesista.

 

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