Roma:  sindacati, industriali e Pd uniti in piazza contro reddito di cittadinanza

Duro commento di Giorgio Cremaschi ex leader della Fiom Cgil: “manifestazione confusa, ambigua, sbagliata, servita molto più alle imprese che non al lavoro”

Sindacati, imprenditori, esponenti del partito democratico insieme in corteo a Roma contro il governo Conte,  contro il reddito di cittadinanza, le recenti modifiche della legge Fornero(Quota 100), il ripristino della cassa integrazione per cessazione di attività.  Presenti in piazza Massimo D’Alema, Guglielmo Epifani, Carlo Calenda e Maurizio Martina ex ministri del governo Renzi, esponenti piddino di spicco che  non hanno esitato in passato a dare il loro voto, il loro consenso per il Jobs Act, la cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (avallando i licenziamenti facili), l’abolizione delle normative sul divieto del demansionamento, la riforma Fornero(elevando l’età pensionistica.

L’attuale piattaforma dei sindacati non è chiara, a tratti confusa. Non figurano, per esempio tra le rivendicazioni, l’abolizione del Jobs Act, il ripristino delle principali normative dello Statuto dei Lavoratori, una estensione della platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza, vincoli e clausole sociali che vincolino le imprese che si aggiudicano commesse e appalti pubblici ad assorbire disoccupati, approvare anche in Italia una legge sul mobbing per impedire le vessazioni e violenze  sui posti di lavoro, una legge per garantire la tutela dei beni comuni, l’acqua pubblica in primis. Proposte che potrebbero incalzare il governo per attuare politiche discontinue con il passato, chiudere con l’austerità e i sacrifici. Troppi slogan.  Al corteo partito da Piazza della Repubblica  ha partecipato  anche una delegazione Confindustria Romagna, associazione imprenditoriale,  spinti a manifestare dopo la decisione del Governo di bloccare le trivellazioni nel Mar Adriatico. La manifestazione si è conclusa in Piazza San Giovanni.

A chi ci governa diciamo, se hanno un briciolo di intelligenza, di ascoltare questa piazza e aprire il confronto perché noi siamo il cambiamento – ha tuonato Maurizio Landini leader della Cgil dal palco – il Governo lo deve sapere: non ci fermeremo e andremo avanti in ogni territorio, nel Paese, fino a quando ciò che abbiamo chiesto non lo porteremo a casa. Dopo una giornata come questa dovrebbe aprire il tavolo di trattativa che abbiamo chiesto e discutere con le organizzazioni sindacali”. I sindacati chiedono all’esecutivo di invertire la direzione, altrimenti – ha aggiunto il numero uno della Cgil – va a sbattere”. La leader della Cisl, Annamaria Furlan, è sulla stessa lunghezza d’onda: ” Speriamo che davanti al mondo reale il Governo cambi marcia. Esca dalla realtà virtuale per calarsi nella realtà del lavoro”. Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha inoltre lanciato “un avviso ai naviganti che stanno a Palazzo Chigi: siamo determinati e, se siamo determinati, diventeremo determinanti nelle scelte del Paese”. Barbagallo non ha risparmiato una battuta al vicepremier e ministro Luigi Di Maio, che ha annunciato il taglio delle pensioni dei sindacalisti: “Ci ha minacciato dicendo che taglia le pensioni d’oro ai sindacalisti. Non ce ne frega niente. Chi ha versato ed è in regola, farà ricorso. Si beccheranno un sacco di cause se intervengono su chi è già in pensione, come prevede la legge“.

In piazza non erano presenti i disoccupati, i lavoratori precari costretti a lavorare 12 ore al giorno per meno di  500 euro al mese, meno del reddito di cittadinanza. Sottosalari che dovrebbero imbarazzare gli imprenditori italiani e le loro associazioni.

Significativo il commento di Giovanni Pagano, precario napoletano impegnato in progetti di pubblica attività: “Oggi a Roma la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, dati per dispersi negli ultimi 20 anni – ha spiegato Pagano – Slogan del corteo ” Lavoro e Democrazia”, che nella società che va verso l’automazione e l’industria 4.0 è come dire che il futuro sono i treni a vapore – ha aggiunto –  Poi c’è Repubblica che sponsorizza il corteo neanche fosse la manifestazioni del secolo, con la diretta in Homepage e articoli sulla giornata. Il passaggio più significativo è l’orgoglio nello scrivere che in piazza con i confederali c’è anche parte di Confindustria: Tra i manifestanti anche una folta delegazione di imprenditori, fra cui quelli di Confindustria Romagna spinti alla protesta dopo la decisione del governo di bloccare le trivellazioni nel Mar Adriatico. E insomma, fa ridere già cosi

Ironico, duro e articolato il commento di Giorgio Cremaschi, ex leader della Fiom Cgil, attuale portavoce di Potere al Popolo. “Purtroppo la piattaforma con cui Cgil, Cisl, Uil convocano la manifestazione é confusa, ambigua, sbagliata, serve molto più alle imprese che non al lavoro e sposa il peggio della devastazione ambientale. Non a caso questa manifestazione riceve l’adesione convinta e senza precedenti di strutture della Confindustria. Così non va, così i gruppi dirigenti di Cgil, Cisl, Uil portano il mondo del del lavoro sulla strada di nuove ritirate. Le stesse ritirate di quando Cgil, Cisl e Uil accettarono, senza mobilitarsi davvero, legge Fornero e Jobsact. Su quel momento terribile per il lavoro non c’è stata alcuna autocritica da parte dei vertici di Cgi, Cisl e Uil, per questo si continua con la stessa linea dei disastri di allora.

Il Vicepremier Luigi di Maio replica con fermezza alle critiche.Io ho a che fare con i sindacati tutti i giorni sulle più grandi vertenze del Paese. Certo, è un po’ singolare vedere che si scende in piazza contro quota 100 e non si è scesi in piazza quando si è fatta la legge Fornero”. “I sindacati scendono in piazza e attaccano il governo attuale dicendo ‘Uscite dalla realtà virtuale’ – ha stigmatizzato – Io dico che quella virtuale era quella dei governi precedenti che hanno massacrato sull’altare dell’austerity tutto quello che gli italiani avevano: risparmi, lavoro, imprese. Comunque, mi auguro che Landini voglia sostenere la mia proposta di taglio delle pensioni d’oro degli ex sindacalisti”-  ha auspicato Di Maio.

Secca la replica Maria Pallini, capogruppo del MoVimento 5 Stelle della Commissione Lavoro alla Camera.Hanno smantellato lo Statuto dei lavoratori, quello che sarebbe dovuto essere la loro Bibbia, hanno approvato la legge Fornero penalizzando milioni di pensionati, hanno stravolto il mondo della scuola danneggiando gli insegnanti, hanno congelato per anni gli stipendi di tutti i dipendenti pubblici e oggi cosa fanno i sindacati? Manifestano per contestare l’unico governo che sta contrastando l’abuso dei contratti precari, che vuole introdurre il salario minimo orario, che ha introdotto quota 100 per consentire di andare prima in pensione, che sta investendo miliardi di euro per riformare il mondo del lavoro e che si sta prendendo cura delle persone che sono rimaste indietro. La manifestazione di oggi non è contro il governo, ma contro i cittadini italiani che lo scorso 4 marzo hanno votato per il cambiamento – ha aggiunto Maria Pallini – Un cambiamento che deve necessariamente coinvolgere anche i sindacati che ormai difendono un sistema marcio di privilegi“.

Sulla stessa lunghezza d’onda, il sottosegretario del M5S agli Affari regionali, Stefano Buffagni.Con il Reddito di Cittadinanza – rimarca l’esponente 5 Stelle – aiutiamo 5 milioni di persone a uscire dalla povertà assoluta. Vi pare poco? Con Quota 100 aiutiamo 1 milione di lavoratori ad andare in meritata pensione dopo anni in cui l’età pensionabile veniva continuamente spostata in avanti. E questi pensionamenti libereranno posti di lavoro per i più giovani che finora sono stati costretti a scappare all’estero”. Con la cassa integrazione per cessazione stiamo salvando centinaia di lavoratori che altrimenti sarebbero finiti per strada, con il Decreto Dignità mettiamo un freno alle delocalizzazioni sulla pelle dei lavoratori e mettiamo un limite di tempo invalicabile oltre il quale il precariato non può più essere tollerato. Sullo Stato Sociale abbiamo fatto più noi in 8 mesi che tutti i precedenti governi in 20 anni, questo è innegabile, poi ben vengano le critiche costruttive, fanno sempre crescere e permettono di migliorare le misure e la vita dei cittadini, che è il nostro obiettivo numero uno”, chiosa Buffagni.

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