Roma, 30 mila in corteo: “Guerre e carovita, governo Meloni governo dei padroni. Palestina libera”

Tra bandiere palestinesi e della pace, in piazza hanno sventolato anche quelle delle diverse organizzazioni politiche e studentesche, come Osa e Cambiare rotta. Presenti centri sociali, partiti comunisti, Carc, Potere al popolo, Usb e altre associazioni e sindacati di base.

30 mila persone hanno partecipato al corteo nazionale di solidarietà e sostegno per la resistenza del popolo palestinese e contro i bombardamenti su Gaza, le politiche militariste e atlantiste dell’Occidente.

Il corteo pro Palestina a Roma

Ad organizzare la manifestazione “Contro la guerra e per una giusta pace” è stata la Comunità palestinese di Roma e del Lazio.

Tra bandiere palestinesi e della pace, in piazza hanno sventolato anche quelle delle diverse organizzazioni politiche e studentesche, come Osa e Cambiare rotta. Presenti centri sociali, partiti comunisti, Carc, Potere al popolo, Usb e altre associazioni.

Alcuni attivisti, al ritmo di tamburo, hanno cantato in coro “Free free Palestine”. Tra bandiere, kefiah e fumogeni rossi, ha campeggiato un mega striscione con su scritto: “Guerre e carovita, governo Meloni governo dei padroni, Palestina libera”.

Il corteo pro Palestina a Roma

Inoltre, durante il corteo, è stato esposto un altro striscione con i volti di alcuni leader occidentali come: il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente Israeliano Benjamin Netanyahu, il segretario generale della Nato Jens Stoltemberg e il presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen con la scritta “una nuova Norimberga per i crimini dell’Occidente in Palestina”.

Il corteo pro Palestina a Roma

Altri slogan significativi, eloquenti: “Fuori l’Italia dalle guerre, fuori l’Italia dalla Nato”, e “Nato Ue sionisti, cacciamoli via, Governo di blocco popolare”, “Israele sionista, Stato terrorista”, “Palestina libera”, “Palestina terra mia, Israele via via”, “Netanyahu assassino” e “Fuori l’Italia dalla Nato“.

In piazza Vittorio sono stati posizionati anche due banchetti. Uno del Carc, partito dei comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, che vendeva libri, magliette e giornali. L’altro, invece, organizzato dall’Unione sindacale di base, raccoglieva firme per due leggi di iniziativa popolare, rispettivamente per contrastare le morti sul lavoro e per istituire il salario minimo.

Il corteo pro Palestina a Roma

Altro tema, portato dagli studenti, è stato quello delle politiche universitarie. Su un cartello di Cambiare rotta, infatti, si leggeva: “Liberiamoci della complicità dei nostri Atenei con l’apartheid israeliano: al fianco del popolo palestinese“.

Tra le tante bandiere della Palestina si sono viste anche quelle della Turchia, con cui alcune ragazze hanno coperto il corpo, e quelle del Partito Comunista.

Palestina libera” e “free free Palestine” i cori intonati dai dimostranti, che hanno sfilato dietro alla riproduzione della ‘Chiave del Ritorno’ simbolo del ritorno dei palestinesi nelle loro terre.

Ad accompagnare la marcia dei dimostranti anche un furgone, sul quale sono state appese altre bandiere e uno striscione con su scritto: “Organizziamo il boicottaggio di Israele”.

Ad animare la manifestazione la musica, riprodotta dalle casse installate sul mezzo: da “Bella ciao” alle canzoni di Caparezza, arrivando a musiche palestinesi, che hanno riecheggiato per le vie del centro.

Il corteo pro Palestina a Roma

Siamo contro il coinvolgimento del nostro Paese alle guerre e all’invio di armi in Ucraina, all’incremento delle spese militari a discapito di quelle sociali, e siamo al fianco del popolo palestinese”, ha gridato una manifestante al microfono.

Alcuni attacchi, inoltre, sono stati rivolti allo Stato di Israele, definito “fascista e colonialista”, e ai governi occidentali, alla Nato, all’Ue e alla stampa italiana.

La manifestazione si è conclusa a piazza San Giovanni, dove il corteo ha lasciato il posto agli interventi conclusivi degli organizzatori della protesta.

CiCre

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